The Office, Rainn Wilson spiega perché è stato cancellato lo spin-off: "Razzisti e sessisti? Troppo attuale"

Pochi personaggi della televisione contemporanea hanno lasciato un'impronta tanto inconfondibile quanto Dwight Schrute, l'iconico collega eccentrico di The Office. Ma il suo destino avrebbe potuto estendersi oltre Scranton, se solo NBC avesse creduto nello spin-off pensato per lui: The Farm.

Una scena di The Office

Rainn Wilson ha raccontato perché The Farm, spin-off dedicato a Dwight Schrute, non ha mai visto la luce. Secondo l'attore, la scelta della NBC di puntare su format più "sgargianti" ha stroncato sul nascere un progetto che avrebbe potuto fruttare milioni.

L'eredità ingombrante di The Office

Ripensando a distanza di anni, Wilson non si limita a parlare del rimpianto per lo spin-off, ma allarga il discorso alla difficoltà che NBC ebbe a comprendere appieno il valore di The Office. Solo anni dopo la chiusura, avvenuta nel 2013, il successo planetario della serie è stato pienamente riconosciuto, grazie alla popolarità esplosa sulle piattaforme di streaming come Netflix. "La rete non ha mai davvero capito lo show fino a molto tempo dopo", ha sottolineato.

Rainn Wilson in una scena dell'episodio Moroccan Christmas di The Office
Rainn Wilson in una scena di The Office

Wilson non si sottrae nemmeno a un'analisi critica dei contenuti: alcuni episodi, ha detto, erano "clamorosamente terribili", citando il controverso Benihana Christmas. Per lui, la forza di The Office risiedeva nel rappresentare un microcosmo grottesco e speculare all'America: "È una serie basata su persone insensibili, razziste, sessiste, senza alcuna consapevolezza, e in qualche modo riflette gli Stati Uniti". Un contesto che oggi, secondo l'attore, richiederebbe un approccio completamente diverso: "Un'eventuale nuova versione dovrebbe essere molto, molto differente allo stato attuale dei giorni nostri".

Rainn Wilson e il destino mancato di The Farm

Rainn Wilson, tornato a riflettere su quella parentesi mai sbocciata, ha rivelato durante il podcast The Last Laugh che la cancellazione di The Farm non fu un errore creativo, bensì una conseguenza di strategie aziendali. La rete, all'epoca, aveva cambiato rotta: "Il nuovo management voleva show grandi, brillanti, sgargianti, multi-camera, con un ritorno allo stile di Friends. Non erano minimamente interessati a spin-off di The Office", ha spiegato.

B.J. Novak e Rainn Wilson nell'episodio Gossip della serie The Office
Un momento di The Office

Una scelta che, secondo l'attore, costò cara alla NBC: "Se avessero preso The Farm, avrebbero probabilmente un altro miliardo di dollari in banca. Tutte le persone che hanno visto The Office venti volte lo avrebbero guardato almeno una o due".

Il progetto aveva persino trovato spazio come backdoor pilot all'interno della nona stagione di The Office, ma la rete decise di stroncarlo prima ancora che quell'episodio arrivasse in onda. Wilson non nega che il risultato non avrebbe mai raggiunto l'altezza della serie madre: "Sarebbe stato buono come The Office? No. Assolutamente no. Non ci sarebbe neanche stato paragone. Sarebbe stato buono? Solido? Una commedia ben fatta? Sì, lo sarebbe stata, e avremmo potuto fare cose davvero interessanti. Penso che abbiano perso una grande occasione".

James Gandolfini fu pagato 3 milioni di dollari per non recitare in The Office James Gandolfini fu pagato 3 milioni di dollari per non recitare in The Office

Il sogno di The Farm resta dunque un'occasione mancata, ma la vicenda dice molto sul rapporto complicato tra le logiche televisive e il potere narrativo dei personaggi. Dwight Schrute, con i suoi modi eccentrici e inimitabili, avrebbe forse retto un intero mondo narrativo. Ma resta, almeno per ora, confinato all'ufficio di Scranton, come monumento a ciò che poteva essere e non è stato.