Il film The Menu di Mark Mylod sviluppa la sua narrazione partendo innanzitutto dal contesto in cui l'azione stessa si genera, e tutto il lusso dei suoi piatti deriva dalla collaborazione sul set con la chef Dominique Crenn. La sua consulenza, come rivelato in una recente intervista, è stata fondamentale.
L'accoglienza positiva da parte della critica verso The Menu deriva sia dall'abilità dei suoi interpreti, Ralph Fiennes e Anya Taylor-Joy in primis, sia dal team che ha letteralmente plasmato gli elementi fisici ed estetici del progetto. Risulta quindi fondamentale l'apporto di Ethan Tobman, lo scenografo, e della chef Dominique Crenn, i quali hanno tratteggiato il lusso sia del contesto che dei piatti in scena.
The Menu, la recensione: il gioiellino cineculinario è servito
L'assunzine di Crenn per The Menu è stata fortemente voluta dal regista stesso, il quale conosce bene il suo valore nel settore. La chef, apparsa in Chef's Table, è la creatrice di Atelier Crenn, il ristorante con menu degustazione di San Francisco, distinto da alcuni piatti poeticamente introdotti con parole ricercate. La sua fama è talmente alta nel settore che inizialmente, secondo Tobman, sul set di The Menu nessuno credeva che avrebbe accettato: "Siamo rimasti piuttosto scioccati dal fatto che abbia partecipato alla riunione".
La chef e lo scenografo hanno quindi sperimentato moltissimo, almeno in base a quanto riportato da Variety, trovando una propria strada con il procedere delle riprese, nel cercare di definire lo stile dell'Hawthorn, il ristorante di The Menu, seguendo la visione del regista: "Abbiamo sperimentato pigmenti in polvere e resine che avrebbero solidificato la vernice su un piatto e sull'altro, utilizzando anche cioccolato, fiori d'arancio e vaniglia. Li abbiamo tracciati con pennarelli a luce nera e siamo entrati in scena per inserire le nostre versioni in plastica del cibo, e non credo si noti la differenza", ha spiegato quindi Tobman, accennando al lungo processo creativo che ha portato al risultato finale.