Finalissima di Masterchef: cinque chef indimenticabili del grande schermo

Il 2 marzo è il giorno della finale della dodicesima edizione di Masterchef. Per l'occasione ripercorriamo la Storia del cinema isolando i cinque chef più iconici del grande schermo.

Finalissima di Masterchef: cinque chef indimenticabili del grande schermo

Finalmente ci siamo, giovedì 2 marzo andrà in onda la finale di Masterchef 12. I quattro concorrenti rimasti in gara (Bubu, Edoardo, Hue e Mattia) si sfideranno per gli ultimi colpi ai fornelli per sperare di essere premiati come chef più promettente dell'anno. Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli sono pronti per eleggere il campione o la campionessa dell'anno e quindi, a nostra volta, siamo pronti per portare alla memoria cinque lavori (proposti in ordine cronologico) che a nostro avviso portano in scena gli chef più riusciti e iconici della Storia del cinema.

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MasterChef 12: un momento della semifinale

In effetti, il rapporto tra cinema e cibo è da sempre molto solido e indagato a più riprese. Si pensi a titoli quali La grande abbuffata, Sideways, Il pranzo di Babette, Chocolat, The Founder, Piovono polpette o alla recente serie televisiva The Bear. Generi diversi, autori diversi, progetti distantissimi gli uni dagli altri ma uniti dalla passione culinaria. Tuttavia, dato che Masterchef è uno show incentrato proprio sulla figura del responsabile massimo di una cucina, di seguito troverete un breve (ma ci auguriamo succulento) percorso focalizzato proprio su cuochi e cuoche più acclamati e intriganti del grande schermo.

1. Ratatouille (2007)

Una scena del film Ratatouille, ambientato a Parigi
Una scena del film Ratatouille, ambientato a Parigi

Possiamo affermarlo senza alcun timore: Rémy è lo chef più fantasioso, simpatico, tenero e talentuoso mai apparso sul grande schermo. Per riuscire a convincere persino il palato del temibilissimo Anton Ego, bisogna essere dei veri geni dei fornelli. Quello diretto da Brad Bird e Jan Pinkava è uno dei titoli più riusciti di casa Pixar. Le avventure del topolino di fogna e dello sguattero di un ristorante stellato hanno fatto breccia nei cuori delle platee di tutto il mondo ma sono soprattutto i loro piatti a restare memorabili. Uno dei massimi meriti di Ratatouille è infatti quello di essere riuscito a trasporre in forma cinematografica l'esperienza di una cena gourmet. Tra luci, colori, suoni e odori, il film si trasforma ben presto in un viaggio sensoriale dal quale sarà difficile distaccarsi. Non solo la frenesia di una brigata (con tanto di maschilismo e classismo) viene in qualche maniera sostituita da una proposta professionale più sensibile, educata e civile, ma il film prova a ricordare al pubblico che il talento e la passione possono essere in grado di accendere e valorizzare le vite di ognuno di noi, e che il successo e la felicità possono serenamente trovarsi anche in un piccolo ristorante di quartiere, non per forza esclusivamente negli elitari e prestigiosi ambienti stellati. Da non perdere.

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2. La cuoca del presidente (2012)

Catherine Frot è una chef affermata in Les Saveurs du Palais
Catherine Frot è una chef affermata in Les Saveurs du Palais

Pellicola che prende spunto dalla biografia di Danièle Mazet-Delpeuch, chef personale del presidente François Mitterrand, La cuoca del presidente porta in scena in maniera originale e divertente l'alta cucina che si confronta, in questo caso, con la politica. Alternando due piani temporali tra passato e presente, il film non è infatti solamente un delizioso racconto di garbo ed eleganza dietro i fornelli, ma è anche la storia di un'amicizia veramente unica in grado di sfidare qualsivoglia barriera culturale e sociale. Non sono poche le sfide che la protagonista dovrà vincere, e non ci si riferisce alle sfide culinarie in perfetto stile Masterchef, ma piuttosto legate al pregiudizio dal momento in cui si racconta la storia della prima cuoca donna al servizio del Presidente di Francia. Catherine Frot è bravissima nei panni della protagonista e, sebbene La cuoca del presidente non abbia molto di originale da proporre da un punto di vista formale, resta un ottimo consiglio per un pomeriggio spensierato e senza troppe pretese.

3. Amore, cucina e curry (2014)

Amore, Cucina e Curry: Helen Mirren con Charlotte Le Bon in una scena
Amore, Cucina e Curry: Helen Mirren con Charlotte Le Bon in una scena

La sfida di Masterchef sposa perfettamente le tinte di questa pellicola. Siamo in un paesino nel Sud della Francia. La famiglia Kadam vi ci si trasferisce dopo aver perso un ristorante a Mumbai, con lo scopo di aprire una nuova attività. Tuttavia non hanno fatto i conti con il fatto che il negozio dirimpettaio, Le Saule Pleureur, è un ristorante pluristellato gestito dalla temibilissima chef Madame Mallory (Helen Mirren). Diretto da Lasse Hallström (il regista di Chocolat, Buon compleanno Mr. Grape o Hachiko - Il tuo migliore amico), Amore, cucina e curry porta in scena una competizione molto serrata all'ultimo fornello. Certo, la retorica emozionante e pacifista che contraddistingue il cinema di questo regista non mancherà anche in questo caso, eppure il personaggio di Helen Mirren difficilmente verrà dimenticato dall'immaginario collettivo. Si tratta di una donna caparbia e tenace (forse addirittura troppo) che poco alla volta vedrà crollare le sue certezze e imparerà a superare delle barriere culturali, prima ancora che culinarie, che riteneva invalicabili. Per questo ruolo, l'interprete ha persino ottenuto una nomination ai Golden Globe come miglior attrice in un film commedia o musicale. Il film è stato scritto da Steven Knight, esattamente come il titolo che riportiamo qui di seguito.

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4. Il sapore del successo (2015)

Il sapore del successo: Bradley Cooper in un'immagine del film
Il sapore del successo: Bradley Cooper in un'immagine del film

Scritto sempre da Steven Knight (noto sceneggiatore britannico che si era già adoperato "in cucina" grazie al copione di Amore, cucina e curry), Il sapore del successo porta in scena uno degli chef più affascinanti di sempre. Interpretato da Bradley Cooper, Adam Jones è un ex chef stellato che si è dovuto allontanare dalle scene a causa della sua tossicodipendenza. Ora ambisce però a tornare in grande stile ma non sarà facile ritrovare la fiducia dell'ambiente. Sembra, insomma, di avere a che fare con una vera e propria rockstar. In effetti lo stile del film, il ritmo del montaggio e la forza tagliente dello script restituiscono un prodotto decisamente sopra le righe in grado di affascinare e incollare il pubblico allo schermo. Il sapore del successo è adrenalina pura, proprio come una sfida all'ultimo secondo di tensione nei vari talent show a carattere culinario. Siamo lontani dall'armonia e dai buoni sentimenti delle opere sin qui elencate, siamo più dalle parti di pellicole sportive o di spionaggio internazionale mozzafiato. Oltre a un cast di tutto rispetto che comprende nomi quali Omar Sy, Sienna Miller, Emma Thompson, Uma Thurman e Alicia Vikander, nel film compare anche Riccardo Scamarcio.

5. The Menu (2022)

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The Menu: Ralph Fiennes in una scena del film

Ultimo, ma solo in ordine cronologico, tra gli chef più indimenticabili apparsi sul grande schermo, non può di certo mancare l'acclamato Julian Slowik interpretato da Ralph Fiennes nel recente The Menu. A cavallo tra horror e thriller, il film presenta uno chef a dir poco mefistofelico, tanto affascinante e geniale nel suo lavoro, quanto enigmatico e crudele nel rapporto con le persone che lo circondano. A farne le spese sarà un gruppo di commensali decisamente improbabile e con qualche scheletro nell'armadio, ma interessato a vivere un'esperienza culinaria senza precedenti e che richiederà il massimo coinvolgimento (sia emotivo che gustativo). Per certi versi sembra una rivisitazione di Dieci piccoli indiani di Agata Christie, ma The Menu si basa praticamente del tutto sull'interpretazione di Ralph Fiennes. Raramente si è visto sullo schermo uno chef così sinistro e tenebroso ma capace di catturare lo sguardo e l'attenzione tanto dei personaggi che gli gravitano attorno quanto del pubblico in sala. Attenzione, si tratta di un film (e di piatti) per stomaci forti.

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