Con l'atteso The Batman 2, i fan sperano che Matt Reeves introduca finalmente la Corte dei Gufi, una delle organizzazioni più oscure dei fumetti DC. Un nemico subdolo, mai visto al cinema, che potrebbe ridefinire il volto gotico e politico di Gotham City.
Una Gotham più oscura: l'ascesa della Corte dei Gufi
Dal 2022, l'universo di The Batman è diventato sinonimo di un realismo sporco e crepuscolare. Il film di Matt Reeves aveva fatto emergere il lato più umano e malinconico di Bruce Wayne, restituendogli la dimensione del detective, intrappolato in una Gotham da incubo urbano. Con il sequel in arrivo, la domanda è una sola: chi sarà il nuovo antagonista?

Dopo la straordinaria interpretazione di Paul Dano nei panni dell'Enigmista, i fan chiedono un passo avanti, un avversario capace di incarnare non solo il crimine, ma anche la corruzione più profonda della città. E in questo senso, la Corte dei Gufi sembra la scelta perfetta. Creata nel 2012 da Scott Snyder e Greg Capullo, è una società segreta composta dall'élite di Gotham: uomini e donne potenti che, da secoli, manipolano la politica e l'economia della città nell'ombra. Una Gotham alla "Eyes Wide Shut", un universo di maschere dorate e rituali macabri, dove la ricchezza si fonde con la violenza.
Nel mondo dei fumetti, la Corte si serve dei Talons, assassini addestrati a eliminare chiunque minacci il loro potere. Già apparsi in Batman vs. Robin e nella serie Gotham, non hanno però mai avuto una vera trasposizione cinematografica. E sarebbe proprio Reeves, con la sua visione realista e stratificata, a poterli finalmente rendere credibili e spaventosi sul grande schermo.
Una minaccia dentro le mura di casa Wayne
Introdurre la Corte dei Gufi in The Batman 2 permetterebbe di esplorare un tema finora solo accennato: il peso dell'eredità dei Wayne. La loro fortuna, simbolo di filantropia, potrebbe rivelarsi contaminata dalle stesse forze che Bruce combatte come vigilante. La Corte, infatti, non è solo un gruppo di ricchi corrotti: è una rete tentacolare che si infiltra nei palazzi del potere, e persino nella storia della famiglia Wayne.

Questo scenario offrirebbe una doppia sfida per il protagonista. Da un lato, il Batman investigatore costretto a decifrare una cospirazione secolare; dall'altro, un Bruce Wayne vulnerabile, obbligato a muoversi nel mondo che più disprezza: quello delle feste, dei capitali, dei segreti ereditati. "Per smascherare la Corte," si potrebbe dire, "Bruce dovrà guardare dentro la maschera di sé stesso."
La mitologia della Corte, con la sua estetica gotica e il suo potenziale politico, si sposa perfettamente con la visione cupa e intimista che Reeves ha costruito nel primo capitolo. E potrebbe dare vita non solo a un nuovo villain, ma a una saga che approfondisce il dualismo più interessante del Cavaliere Oscuro: quello tra l'uomo e il simbolo, tra il sangue e la città che esso ha corrotto.