Taxi Driver, la verità sul sequel: sarebbe dovuto essere come un famosissimo videogioco

Che ci crediate o no, "Taxi Driver" avrebbe dovuto avere un sequel videoludico che avrebbe dovuto ricalcare la trama e le dinamiche di gameplay di questo titolo videoludico storico.

Una scena di Taxi Driver

Nel 2005 si tentò di trasformare Taxi Driver in un videogioco open-world in stile Grand Theft Auto, con Travis Bickle protagonista. Ma Martin Scorsese e Paul Schrader stroncarono l'idea sul nascere. Nonostante l'interesse di Robert De Niro, il progetto fu cancellato per evitare di banalizzare un'opera simbolo del disagio urbano e della psiche distorta.

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Tra le idee più surreali della storia videoludica spicca quella di trasformare Taxi Driver - capolavoro di Scorsese del 1976 - in un videogame sandbox in stile Grand Theft Auto. L'annuncio avvenne all'E3 del 2005, cavalcando la moda di adattare pellicole classiche al mondo dei videogiochi. Papaya Studios iniziò lo sviluppo per PlayStation 2 e Xbox, con l'intenzione di riprendere la trama proprio dopo la scena finale *del film: *Travis Bickle, sempre più tormentato, si lancia in una missione di vendetta contro la malavita che avrebbe assassinato Betsy, la donna che non è mai riuscito davvero ad amare. A differenza del film, però, l'ambiguità lasciava spazio all'azione brutale e incontrollata, dove il giocatore avrebbe impersonato un Travis armato e rabbioso, legittimato a compiere qualunque crimine.

Taxi Driver
Una scena di Taxi Driver

Le immagini promozionali parlavano chiaro: più che un omaggio, sembrava una copia spudorata di GTA, con l'aggravante di snaturare un'opera fondata sulla percezione distorta della realtà. Perfino Robert De Niro aveva accettato di registrare qualche battuta per il gioco, ma non bastò a salvare il progetto.

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Martin Scorsese e lo sceneggiatore Paul Schrader, sebbene legalmente vincolati da un contratto che cedeva i diritti a Sony "per tutti i media esistenti e futuri", non potevano tollerare un simile scempio. Dopo mesi di sviluppo, il produttore Dan Kitchen ricevette una chiamata carica di tensione da parte di Mark Caplan, responsabile licensing di Sony: "Se andate avanti con questo gioco, Scorsese farà in modo che non possiate più ottenere una licenza a Hollywood". Una minaccia dal peso mafioso, più adatta a un film di Scorsese che a una riunione aziendale. Il titolo fu immediatamente cancellato, portando con sé una causa legale da parte di Papaya Studios contro l'editore Majesco.

Un gioco basato su Taxi Driver non sarebbe stato soltanto di cattivo gusto. Avrebbe frainteso il cuore stesso del film: una discesa nella psicosi urbana, non un'arena in cui giustificare la violenza. Controllare Travis Bickle con un joypad, scegliendo chi "ripulire" dalla città, avrebbe reso eroe un uomo che, in realtà, non ha mai smesso di essere una minaccia anche per sé stesso.