Suspiria, Luca Guadagnino osa: "Voglio che sia il film più disturbante di sempre"

Il regista di Suspiria, Luca Guadagnino, vuole solo reazioni forti al suo atteso e temuto remake, che verrà presentato all'imminente Festival di Venezia 2018.

Con Chiamami col tuo nome, Luca Guadagnino ha dimostrato nella passata stagione di saper toccare diverse corde, dalle più delicate a quelle più decise, per delineare una forte storia d'amore omosessuale. Quindi l'interesse per il suo nuovo progetto, Suspiria, è subito schizzato in alto: non solo il regista siciliano avrebbe toccato il cult di Dario Argento ma lo avrebbe fatto subito dopo un film diametralmente opposto.

Oggi in un'intervista a THR, Luca Guadagnino ha alzato ulteriormente l'asticella e le attese dei fan dell'horror, dopo aver dichiarato che spera che Suspiriasarà l'esperienza più disturbante mai vista in una sala:

Suspiria - una sequenza dal trailer del remake di Guadagnino
Suspiria - una sequenza dal trailer del remake di Guadagnino

"Spero che il film venga vissuto come un'esperienza implacabile che passa sotto la pelle per arrivare direttamente alla spina dorsale. Voglio che il film sia l'esperienza più disturbante che il pubblico possa avere. Suspiria parla di venire immersi in un mondo di agitazione e oscurità senza pietà."

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Il film arriverà nelle sale italiane il prossimo ottobre, la protagonista del film è Dakota Johnson nel ruolo di Susie, una giovane americana che nel 1977 si trasferisce a Berlino per frequentare una prestigiosa scuola di danza. Subito dopo il suo arrivo però, un'allieva della scuola scompare in circostanze misteriose. Mentre Susie fa enormi progressi sotto la guida di Madame Blanc, rivoluzionaria direttrice della compagnia, la ballerina stringe amicizia con Sara che le confida i suoi sospetti sull'accademia, che nasconderebbe un orribile segreto. Guadagnino ha continuato:

"Suspiria secondo me è ricca di colori, ma noi l'abbiamo pensata in modo differente. Dario Argento e il suo ottimo direttore della fotografia Luciano Tovoli hanno deciso di puntare a una visione decisamente espressionista dell'horror, che è partita da Mario Bava. Il modo in cui hanno creato quei colori - non solamente con dei filtri davanti alle luci di scena, ma scolpendo veramente la luce - ha influenzato i registi per tantissimo tempo. Credo che tutto ciò che poteva esser raccontato con quello stile è già stato fatto."