Tenet di Christopher Nolan potrebbe diventare il film test su come si evolverà la situazione nei cinema americani nei prossimi mesi. La sua uscita è, infatti, ancora confermata alla data pre-Coronavirus, il 17 luglio, mentre altre opere previste nelle settimane e nei mesi precedenti sono state tutte posticipate. La Warner Bros. al momento sembra non voglia fare passi indietro e se la data verrà non solo confermata, ma anche rispettata sono in molti a chiedersi se questa decisione possa poi portare ad un vero e proprio effetto domino sulle release estive statunitensi e di conseguenza possa riportare alla riapertura di molti cinema così come di spettatori nelle sale.
L'articolo di Julia Alexander su The Verge ha analizzato questo scenario mettendo in luce un clima di perplessità e qualche timida apertura da parte dei responsabili delle grandi catene cinematografiche Usa così come dei produttori. Ad esempio, l'amministratore delegato di Cinemark, Mark Zoradi, ritiene plausibile che proprio l'uscita a metà luglio di Tenet possa essere il segnale di un graduale ritorno alla normalità e quindi di una riapertura generalizzata delle sale, incentivata proprio dalla presenza di film molto attesi. "Non ne sono del tutto certo, ma penso che ci vorranno da uno a tre mesi per far riavviare i motori", ha spiegato.
Molto più cauti invece sono i vari CEO di Disney e ViacomCBS - Bob Chapek e Bob Bakish - così come l'ex CEO di WarnerMedia, John Stankey, i quali proprio in queste settimane hanno rivisto i piani degli utili delle loro aziende e non hanno fatto certo salti di gioia. L'emergenza sanitaria non ha solo fatto slittare blocksbuster programmati da mesi come Black Widow o Mulan ma ha anche interrotto le riprese di film in lavorazione con il conseguente spostamento delle loro date nei cinema e perdite cospicue di denaro per centinaia di milioni di dollari. In alcuni casi si è tamponato dirottando alcuni film nei sistemi on-demand, ma è chiaro che si tratta di una soluzione non percorribile nel lungo termine.
A questo bisogna aggiungere un altro tassello, emerso in un pezzo su Variety: Tenet è costato solo di produzione qualcosa come più di 200 milioni di dollari. Se le grandi catene di cinema come AMC e Regal non dovessero però aprire in città come New York e Los Angeles, o se ciò avvenisse ma con pesanti restrizioni, è possibile che il thriller di Christopher Nolan possa avere serissime difficoltà a recuperare le spese per via degli incassi sottostimati. Senza contare poi il mercato estero, sul quale si aprirebbero ulteriori difficoltà legate alle singole disposizioni sanitarie attuate dai vari Paesi. Così ci si è chiesti se non avrebbe più senso seguire la strada delle altre case di produzione e ritardarne l'uscita a fine anno o al 2021.
L'amministratore delegato di IMAX Richard Gelfond, durante un incontro con gli analisti economici, ha rivelato però come Nolan stia tentando il tutto per tutto per mantenere la tabella di marcia prefissata: "Non conosco nessuno in America che stia spingendo più di Chris Nolan per far riaprire i cinema e far uscire il suo film", queste le sue parole. Ma tanta tenacia porterà ai risultati sperati? Perché l'impressione è che non ci saranno vie di mezzo: o sarà un trionfo o sarà un disastro e mai come ora su un singolo film e su un regista si sono posati i destini pesantissimi di una Hollywood sempre più incerta e impaurita. Una spada di Damocle che siamo sicuri, non piace né a Nolan né tanto meno alla Warner Bros.