Steve il teledipendente

Lo scrittore si confessa in uno dei suoi contributi a Enbtertainment Weekly: la televisione, che prima non lo interessava, gli è diventata indispensabile

I lettori di On Writing ricorderanno che uno dei consigli fondamentali che Stephen King dava agli aspiranti scrittori era "buttate il televisore". Non facciamo fatica a credergli dunque quando dice, nel suo ultimo contributo a Entertainment Weekly, testata per la quale il Re sta scrivendo una serie di interessanti e divertenti articoli, che un tempo la televisione non era un gran richiamo per lui. Preferiva dedicare il suo tempo libero alla lettura, alla chitarra e, qualche volta, anche a parlare con esseri umani. Questo fino a tre anni fa, quando è iniziata la sua collaborazione con EW, e la TV, d'un tratto, è decisamente migliorata.

King si congratula con se stesso per non avere sviluppato, per lo meno, una dipendenza dai reality show, e ci parla delle serie che lo hanno conquistato: Veronica Mars, con la freschezza di Kristen Bell e l'irriverenza degli autori, The Shield, con un grande Forest Whitaker, Lost, con la sua trama intrigante e il cast affascinante, di Battlestar Galactica - "molto meglio di Star Trek" e 24 - "per quanto ultimamente abbia sfiorato il ridicolo, passerei sul corpo di mia nonna pur di non perdermi un episodio".

Potere della grande new-wave televisiva stelle e strisce: "un tempo un rispettato romanziere, oggi un teledipendente qualsiasi."