Star Wars, John Boyega: "Non tornerò nel franchise"

John Boyega ha confessato di non avere intenzione di fare ritorno nel franchise di Star Wars in futuro e ha affrontato il tema spinoso del razzismo nel fandom della saga sci-fi.

Il ruolo di Finn nella nuova trilogia di Star Wars ha regalato a John Boyega la fama globale, ma l'attore inglese non ha intenzione di fare ritorno nel franchise.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, John Boyega e Kelly Marie Tran in un momento del film
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, John Boyega e Kelly Marie Tran in un momento del film

"A questo punto sono soddisfatto. Sto bene così", ha detto l'attore inglese ospite del podcast di SiriusXM Tell Me Everything With John Fugelsang. "Penso che Finn sia arrivato al punto in cui puoi divertirti con lui in altre cose, i giochi, l'animazione. Ma sento che dall'Episodio VII all'Episodio] IX per me la sua storia si è conclusa".

John Boyega ha aggiunto: "Per essere onesti, con gli alleati che ho trovato in Joel Taylor e Jamie Foxx, Teyonah Parris, Viola Davis, tutte queste persone con cui ho lavorato... la versatilità è il mio percorso".

Boyega ha affrontato anche il tema spinoso del razzismo nel fandom di Star Wars, un problema che la star di Obi-Wan Kenobi Moses Ingram ha affrontato all'inizio di quest'anno. La Disney e lo stesso Obi-Wan, Ewan McGregor, sono intervenuti in difesa dell'attrice e hanno pubblicamente denunciato gli attacchi razzisti che stava ricevendo.

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"Vedere come hanno protetto Moses Ingram mi fa sentire protetto. Capisci quello che sto dicendo? Mi fa sentire come, 'Ok, fantastico. Non sono l'elefante nella stanza.' Perché quando ho iniziato, non era davvero una conversazione che potevi sollevare", ha detto Boyega. "Sai come l'hanno vissuta? Dicevano.., restiamo in silenzio. Non era una conversazione che potevi sollevare. Ma ora, vedere Ewan McGregor venire in sostengo di una collega... per me è una soddisfazione che ripaga anche il fatto che io non ho avuto lo stesso supporto. Non mi fa sentire affatto amareggiato. Me lo ha insegnato mio padre. A volte non sei il ragazzo che riceve la benedizione e a volte sei Mosè, sai, guidi le persone sulla montagna, ma vedi la destinazione. Non puoi entrare, fai entrare gli altri. Ed è da lì che trai la tua felicità. E per me vedere altre persone accettate, e poi allo stesso tempo vedere che gli studios ora dicono "Ok, fantastico". Questo non è un elefante nella stanza. Dobbiamo supportare il nostro attore nero.' È fantastico".