Star Wars: Gli ultimi Jedi è uno dei film che ha diviso di più negli ultimi 40 anni

Uno studio sostiene che Star Wars: Gli ultimi Jedi sia uno dei film che hanno diviso maggiormente spettatori e critica negli ultimi 40 anni.

Star Wars: Gli ultimi Jedi, secondo un nuovo studio realizzato da RaveReviews.org, è uno dei film che hanno maggiormente diviso gli spettatori negli ultimi quaranta anni.
Nella classifica realizzata per il magazine da NeoMam Studios appare quindi solo alle spalle del documentario Knock Down the House, Hannah Gadsdby: Nenatte, Hale County This Morning, This Evening e American Outlaws.

La valutazione è stata realizzata confrontando il punteggio ottenuto dai giudizi dei critici e quello dei semplici spettatori. Il lungometraggio della saga si è confermato come uno dei titoli maggiormente discussi e attualmente il film possiede delle percentuali molto diverse che pongono quasi in opposizione chi sembra apprezzarlo perticolarmente e il punteggio effettivo assegnato da Rotten Tomatoes.
L'esperimento, di cui potete leggere i dettagli su RaveReview, ha quindi tenuto conto delle votazioni condivise online e Star Wars: Gli ultimi Jedi, il lungometraggio diretto da Rian Johnson, si trova nella situazione particolare in cui si è arrivati a quota 91% di apprezzamento da parte della critica e solo al 43% di valutazioni positive tra gli spettatori che utilizzano la piattaforma e avevano amato l'ottavo capitolo della saga lasciando la propria approvazione. Questa contrapposizione ha quindi contribuito a far conquistare al lungometraggio il titolo di uno dei film che hanno diviso maggiormente gli spettatori negli ultimi 40 anni.

Lo sceneggiatore Chris Terrio, che ha contribuito alla creazione di Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, aveva invece lodato Gli ultimi jedi sostenendo che aveva aiutato a rappresentare l'importanza del rapporto esistente tra Kylo Ren e Rey: "Il loro legame è estremamente interessante e complicato ed è una delle cose che io e J.J. abbiamo amato del film e abbiamo amato nel poter ereditare e usare come base per la nostra storia".