Dietro la voce di Sung Jinwoo, protagonista di Solo Leveling, si cela Aleks Le, interprete americano di origini asiatiche. Il doppiatore ha raccontato in un'intervista a The Wrap quanto il sistema dei doppiaggi anime sia sempre più dominato dai numeri dei social, e non dal talento.
L'ombra dei social sull'arte del doppiaggio
La voce di Aleks Le è ormai un'icona del dark fantasy contemporaneo: dopo il successo mondiale di Solo Leveling, prodotto da A-1 Pictures e distribuito da Crunchyroll, l'attore è diventato uno dei nomi più riconoscibili del doppiaggio anime in lingua inglese. Eppure, come ha confessato a The Wrap, dietro il microfono si nasconde un sistema sempre più distorto. Quando gli è stato chiesto "quanto sia importante avere un grande seguito sui social" e "in che misura ciò influisca sulle decisioni di casting", Le ha risposto senza esitazioni: "I numeri dei social sono ormai una parte enorme delle grandi produzioni... Se fosse per me, non avrebbero un ruolo così determinante."

Da quando piattaforme come X (ex Twitter) e Instagram sono diventate strumenti di promozione globale, la reputazione digitale è entrata nelle stanze dei casting. Per ottenere un ruolo, oggi non basta la voce: serve anche visibilità.
Le racconta di essere stato "sostituito in molti progetti, a volte all'ultimo minuto, perché un influencer, una celebrità o addirittura un cantante veniva scelto al posto mio". La motivazione? La capacità di attirare pubblico. Ma questo, spiega con amarezza, "finisce per compromettere il miglior risultato possibile per il progetto stesso."
Pur riconoscendo il talento di molte figure provenienti dal mondo dei social, Le non nasconde la delusione: "Non ho nulla contro gli influencer o i personaggi famosi, se apprezzano l'arte e il lavoro dietro l'animazione... Ho lavorato con molti di loro, alcuni davvero straordinari... Ma la verità è che costruire una forte presenza online è ormai una parte inevitabile del mio lavoro."
La fatica invisibile del mestiere
Oltre alla questione della visibilità, Aleks Le ha descritto con lucidità anche il lato fisico e mentale del doppiaggio, un mestiere spesso frainteso. Le sedute di registrazione per gli anime più intensi - come Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - The Movie: Infinity Castle - possono essere estenuanti, con sessioni di urla, battaglie e sforzi vocali che mettono a dura prova la resistenza degli interpreti. L'attore spiega che molti ruoli richiedono "un tipo di urlo che deve essere pianificato e gestito con attenzione" per evitare danni alle corde vocali.

Per questo motivo, consiglia di "chiedere ai responsabili di produzione di suddividere le sessioni in blocchi di due ore o di riservare le battute più intense verso la fine, così da preservare la voce all'inizio". Un equilibrio fragile tra dedizione e sopravvivenza professionale, che diventa ancora più precario quando le decisioni artistiche vengono prese in base alla notorietà più che alla competenza.
Nonostante le difficoltà, Le continua a mantenere viva la propria passione, anche grazie alla sua presenza online: conta oltre 200.000 follower su X, dove interagisce regolarmente con i fan, cercando di bilanciare autenticità e necessità promozionale.
Il paradosso è evidente: per restare fedele alla propria arte, deve anche giocare secondo le regole del sistema che critica. Eppure, nella sua voce - che sia quella impetuosa di Zenitsu Agatsuma o quella glaciale di Sung Jinwoo - si percepisce la resilienza di chi continua a credere che il doppiaggio sia, prima di tutto, un atto d'amore verso l'animazione e non un semplice algoritmo di popolarità.