I creatori di Smallville, Al Gough e Miles Millar, hanno affrontato recentemente le critiche che hanno coinvolto Superman, soprattutto riguardo alla sua rappresentazione come immigrato nel nuovo film del DC Universe. Nel corso di un'intervista, gli showrunner hanno espresso il loro sostegno alla visione di James Gunn, il regista del reboot, sottolineando come questa lettura del personaggio sia in realtà profondamente radicata nella mitologia stessa dell'Uomo d'Acciaio.
In passato, già durante la serie TV Smallville, i due avevano esplorato temi simili, suscitando all'epoca qualche controversia. Per loro, infatti, Superman rappresenta una chiara allegoria dell'immigrazione, incarnando il concetto dell'"immigrato clandestino" che cerca una nuova vita in un mondo estraneo.
Come Smallville ha anticipato il dibattito sull'identità di Superman
Durante la sesta stagione di Smallville, è andato in onda un episodio in cui Clark Kent si confronta con le difficoltà di un giovane immigrato che lavora in una fattoria. All'epoca, questa scelta narrativa aveva sollevato dubbi e discussioni sulla politicizzazione della serie. Tuttavia, per Millar e Gough, si trattava semplicemente di raccontare fedelmente la natura simbolica del personaggio.

Miles Millar ha spiegato: "È sorprendente che ancora oggi l'idea di Superman come immigrato susciti così tante reazioni. Questa è la forza della sua storia: rappresenta il sogno americano e tutto ciò che ne deriva". Al Gough ha aggiunto che la rete era inizialmente scettica sul tema, ma loro erano convinti che fosse un aspetto essenziale da raccontare.
James Gunn e le critiche ingiustificate al nuovo Superman
Il regista James Gunn, prima dell'uscita del film, aveva definito Superman come "la storia dell'America", un immigrato venuto da un altro luogo che incarna la gentilezza e i valori umani fondamentali. Queste parole sono state però rapidamente strumentalizzate e distorte da alcune fazioni, incluso l'ex attore Dean Cain, noto per il ruolo di Superman negli anni '90, e media conservatori come FOX News.
Gough e Millar hanno voluto difendere pubblicamente la visione di Gunn, ricordando come la figura di Superman sia sempre stata un simbolo di speranza e inclusione, nonostante le critiche.
Il destino mai realizzato di Black Cat e Silver Sable
Oltre al dibattito su Superman, Al Gough e Miles Millar hanno condiviso alcune curiosità legate al loro passato lavorativo, in particolare al coinvolgimento in Spider-Man 2 (2004), diretto da Sam Raimi. Hanno rivelato che la produzione voleva più scene in cui Peter Parker si mostrava senza maschera, per approfondire il lato umano del personaggio.
Tra le idee valutate, c'è stata anche quella di introdurre Black Cat nel sequel, ma alla fine si è deciso che sarebbe stato un elemento di troppo per la trama già complessa. I due showrunner hanno inoltre ricordato che il personaggio di Felicia Hardy avrebbe dovuto fare il suo ingresso solo nel quarto film della saga, progetto mai realizzato.
I piani per introdurre Black Cat in Spider-Man 4 e per il film Silver & Black, che avrebbe coinvolto anche Silver Sable, sono rimasti sulla carta. Anche The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro aveva progettato di inserire Felicia, interpretata da Felicity Jones, ma il progetto non è mai andato avanti.
Queste rivelazioni da parte di Gough e Millar offrono uno sguardo interessante sulle decisioni creative dietro le quinte, mostrando come alcune idee possano essere scartate o rimandate per motivi di equilibrio narrativo e strategia di franchise.