Scarface, Al Pacino: "Miloš Forman e Sidney Lumet offesi dalla mia scelta di fare il film"

Al Pacino sostiene che, nonostante il giudizio negativo dei suoi amici registi su Scarface, il successo del film dipenda in parte anche dalle critiche e dalla sua follia.

La furia di Al Pacino in Scarface

Due maestri come Miloš Forman e Sidney Lumet non avrebbero mandato giù la decisione di Al Pacino di accettare il ruolo di protagonista in Scarface. A rivelare il gustoso retroscena è lo stesso attore, interprete di tanti ruoli immortali tra cui, per l'appunto, quello di Tony Montana.

Sceneggiato da Oliver Stone, il film di Brian De Palma viene considerato un punto di svolta per la rappresentazione della violenza e della droga sullo schermo, ma segna anche una svolta nello stile di recitazione di Al Pacino, energico e dirompente nel ruolo del piccolo criminale cubano divenuto signore della droga di Miami. Parlando al New York Times Magazine, il divo ha confessato che all'epoca molti registi gli chiesero perché avesse scelto di accettare quel lavoro, a partire dal regista di Amadeus Miloš Forman.

"Eravamo a cena insieme" ricorda Al Pacino. "All'improvviso lui mi chiede: 'Come fai a fare questo maledetto Scarface? Prima reciti in Quel pomeriggio di un giorno da cani, e poi in Scarface?"

Quanto al regista di Quel pomeriggio di un giorno da cani, Sidney Lumet, che ha diretto Pacino anche in Serpico, condivideva lo stesso pensiero del collega Forman riguardo alla decisione del suo amico di recitare in un film così offensivo come Scarface.

"Il mio preferito, Lumet, mi disse 'Al, come fai ad entrare lì e fare quella schifezza?' Era così arrabbiato. Non ero d'accordo con lui. Ma adoravo la loro passione."

Al Pacino è Tony Montana in SCARFACE
Una pistola puntata in faccia ad Al Pacino

L'energia di una star da Oscar

Come rivela il nostro approfondimento su Scarface, la genesi del film di Brian De Palma è stata tutt'altro che pacifica. Ma la presenza di Al Pacino e la sua carismatica interpretazione dell'immigrato Tony Montana hanno contribuito a lanciare il film nell'olimpo.

una splendida Michelle Pfeiffer in una scena di SCARFACE
Michelle Pfeiffer fuma in Scarface

"Ho la reputazione di fare scelte lavorative folli", ha detto Al Pacino al NYT Magazine. "Alcune delle cose che ho fatto a scuola, a 14, 15 anni, sono state i miei migliori lavori perché ero così coinvolto. Ecco perché l'insegnante venne a parlare con mia madre, venne a casa mia per convincerla a farmi proseguire. Scarface è stato fatto in questo modo. Scarface proveniva da un luogo diverso, è reale".

Per quanto riguarda l'essere stato criticato per la pellicola, per il divo la pubblicità negativa ha contribuito a convincere le persone a vedere il film.

"È per questo che sono andati al cinema, per vedere di cosa si parlava. A un sacco di spettatori il film non è piaciuto. A volte vado troppo oltre. Penso che dovrei darmi una calmata. Ma basta di non finir male, no?"