Rocky non è di proprietà di Sylvester Stallone: la star ha svelato di non avere alcuna percentuale relativa ai guadagni della saga, non essendo in possesso di percentuali sul marchio, situazione per cui prova ancora del risentimento.
L'attore ha parlato per la prima volta pubblicamente di essersi sentito derubato della sua creazione durante una recente intervista a Variety.
Rocky è composto da otto film, compresi i due spinoff di Creed - Nato per combattere, e ha incassato oltre 225 milioni di dollari in tutto il mondo. Sylvester Stallone non ha però una percentuale sui guadagni ottenuti dal franchise: "Non ho alcun diritto di proprietà su Rocky. Ogni parola, ogni sillaba, ogni errore grammaticale ed è tutta colpa mia. Trovo sconvolgente che non lo sia mai diventato, ma mi avevano detto: 'Hey, ti hanno pagato, quindi di cosa ti stai lamentando?'. Ero furioso".
L'attore ha spiegato che ritiene sia stata colpa della sua ingenuità e poca conoscenza del settore cinematografico all'epoca della creazione del primo film.
Lo storico produttore di Rocky, Irwin Winkler, e altre persone coinvolte nel franchise hanno però espresso il proprio stupore nel sapere che Stallone si è lamentato della sua situazione economica legata al marchio, ottenendo delle entrate aggiuntive grazie ai diritti secondari che gli hanno fruttutato decine di milioni di dollari oltre al compenso ricevuto per la sua performance davanti alla telecamera.
Una persona, che non ha voluto venisse la propria identità, ha dichiarato a Variety: "Ha ottenuto dei soldi da ogni angolo, e lo fa ancora, quindi non so di cosa si stia lamentando". Un'altra fonte del magazine ha ribadito che Stallone ha ricevuto oltre 10 milioni di dollari grazie a Creed e il recente sequel, essendo un produttore esecutivo dei due progetti.
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Sylvester Stallone ha ideato la storia di Rocky nel 1975 quando ha scritto la prima bozza del copione in circa tre giorni e mezzo dopo aver visto in azione Chuck Wepner mentre combatteva contro Muhammad Ali. La star ha sottolineato: "In realtà è una metafora per la vita. Questa era una storia d'amore. Fa il pugile per vivere, ma la storia è sul suo amore per la moglie. Fai il tifo per il perdente e aveva qualcosa per cui combattere: lei".
L'attore ha ottenuto per il primo film 2.5 milioni di dollari, cifra che per Sylvester all'epoca sembrava altissima avendo guadagnato nell'anno prima solo 1.400 dollari.
Per la sceneggiatura aveva ottenuto da MGM circa 25.000 dollari, e poi 360 dollari a settimana per il lavoro compiuto sul set. Come attore, invece, ha ottenuto 2.000 dollari.
L'attore, nel corso di 45 anni, sostiene inoltre di non aver mai ricevuto alcuna percentuale relativa alle centinaia di milioni di dollari ottenuti grazie al merchandise e alle licenze legate al film, nonostante gli avessero assicurato il contrario.
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Stallone non ha insistito con il suo agente e con i produttori, per evitare di essere licenziato: "Ero in una situazione di inferiorità e complicata a livello personale". Sylvester ha raccontato: "Quando finalmente mi sono confrontato con loro ho detto: 'Non vi infastidisce che io abbia mai scritto ogni parola, l'ho coreografato, sono stato leale nei vostri confronti, l'ho promosso, diretto e non ho l'1% da poter lasciare in eredità ai miei figli?'. E la risposta è stata: 'Ti abbiamo pagato'. E la conversazione è termainata così".