Bob Gale, sceneggiatore di Ritorno al futuro, ha cancellato le speranze dei fan di vedere un sequel anche a causa della malattia di Michael J. Fox.. L'autore ha confermato che per diversi anni sia lui che Robert Zemeckis hanno rifiutato qualsiasi tipo di coinvolgimento nel progetto di una quarta parte. E tra le cause di un "no" che a quanto pare sarà definitivo anche le condizioni di salute del protagonista.
"Non vendi i tuoi figli alla prostituzione. Era la cosa sbagliata da fare. Abbiamo inserito 'The End' alla fine della terza parte" ha dichiarato Gale. Nel 2018 un sondaggio tra i fan ha visto Ritorno al futuro al primo posto tra i franchise che i fan vorrebbero rivedere sul grande schermo con un nuovo film, battendo Indiana Jones e Hunger Games.
Avengers: Endgame, un fisico svelò agli autori: "RItorno al futuro? Una sciocchezza"
La scelta di non tornare a rivangare la saga è dettata anche dalle delusioni di altri franchise che hanno deciso di riprendere da dove avevano lasciato. Ecco perché Bob Gale ha preferito lavorare ad un musical di Ritorno al futuro:"Non vogliamo rovinare l'infanzia e fare un musical è stato il modo perfetto per dare al pubblico più Ritorno al futuro senza incasinare ciò che è accaduto prima".
Un altro fondamentale dettaglio gioca a sfavore di un ritorno... al passato con la saga di Robert Zemeckis; la malattia di Michael J. Fox:"Con il Parkinson, per Michael J. Fox sarebbe impossibile essere la versione adulta di Marty McFly. Penso che il pubblico voglia ricordare Michael J. Fox prima del morbo di Parkinson".
L'unico del team che sarebbe favorevole ad un ritorno sembra essere Christopher Lloyd, che mesi addietro confermò di essere interessato ad interpretare nuovamente Doc Brown. In questi giorni è circolato un video deepfake di Ritorno al Futuro con Tom Holland nei panni di Marty e Robert Downey Jr. in quelli di Doc. Tom Holland ha risposto negativamente ad un possibile coinvolgimento in un reboot di Ritorno al futuro 4:"No, è un film perfetto così".