Fresco di concorso a Cannes 2023, il nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito, è approdato nei cinema italiani suscitando la reazione del Vaticano di fronte ai delicati temi toccati dal film storico.
Come rivela la nostra recensione di Rapito,, il film di Bellocchio ricostruisce un vero fatto di cronaca avvenuto nel 1858, il rapimento del piccolo Edgardo Mortara che fu sottratto dalla famiglia a Bologna dopo essere stato segretamente battezzato da una governante ed è stato cresciuto dal Papa Pio IX nonostante i tentativi della famiglia ebrea di riaverlo con sé.
Durante la promozione del film, si è sollevato un dibattito sull'operato della Chiesa cattolica all'epoca, come riferisce Variety. Il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, in una lettera aperta al quotidiano la Repubblica ha sottolineato che "la difesa ufficiale di Pio IX e del suo apparato persecutorio che sta affiorando in questi giorni da molte parti del mondo cattolico, è, se non stupefacente, quantomeno preoccupante".
La difesa dell'Osservatore Romano
Il quotidiano della Città del Vaticano, l'Osservatore Romano, è intervenuto osservando che oggi il rapimento di Edgardo Mortara "non potrebbe più ripetersi" perché il Concilio Vaticano II, che all'inizio degli anni Sessanta ha avvicinato la Chiesa alle esigenze e condizioni del mondo moderno, ha "contribuito a cambiare la prospettiva" di quei tempi in cui "ogni bambino battezzato doveva essere educato come cattolico, anche contro la volontà dei genitori".
"Ricordo la delusione dei discendenti di Mortara per la beatificazione di Pio IX", ha commentato Marco Bellocchio. "Per un papa è stata una grande macchia sulla coscienza. Elena Mortara, sua pronipote, era sbalordita dal fatto che la Chiesa avrebbe giustificato questo atto".