Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo, il 2013 è stato davvero un magnifico anno di cinema e anche questa Notte degli Oscar lo ha dimostrato premiando l'opera preziosa e mirabile di uno dei registi più interessanti in attività, il britannico Steve McQueen, reduce da incredibili successi di critica quali Hunger e Shame.
Con 12 anni schiavo, McQueen porta sul grande schermo un documento sensibile e importante come il memoriale omonimo di Solomon Northup, che, rapito e costretto alla schiavitù in Louisiana negli anni precedenti alla Guerra di Secessione, ebbe la possibilità di raccontare la sua indicibile ed esacerbante esperienza in condizioni umanamente inconcepibili. Oltre al premio più importante, 12 anni schiavo vince altri due Oscar prestigiosissimi, quello per la migliore sceneggiatura non originale e quello per la migliore attrice non protagonista.
La splendida, emozionatissima Lupita Nyong'o ci ha emozionato raccontando la singolare esperienza che il suo ruolo in 12 anni schiavo le ha donato, legando questa incredibile gioia alla sofferenza di una ragazza vissuta tanti anni prima: allo spirito di Patsey è dedicato dunque il suo Oscar. Ma Lupita ha ringraziato anche il suo mentore McQueen, le sue magnifiche co-star Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender, e infine la sua famiglia e la Yale School of Drama per il diverso tipo di insegnamenti che le hanno assicurato. E adesso non possiamo far altro che augurarle una carriera tutta al livello di questo folgorante esordio.