Operazione Zero Dark Thirty: premi, incassi e boicottaggi

Alcuni memebri dell'Academy si mobilitano per boicottare agli Oscar il film che viene considerato da un ex membro della CIA più pericoloso delle foto del cadavere di bin Laden.

Non si fermano gli attacchi mediatici a Operazione Zero Dark Thirty. Il film di Kathryn Bigelow prosegue la sua corsa verso l'Oscar forte di un Golden Globes conquistato dalla sua interprete Jessica Chastain, ma le critiche non si placano. Dopo l'inchiesta invocata dal trio di senatori composto da Dianne Feinstein, Carl Levin e John McCain per far luce sulla rappresentazione della tortura nella pellicola, ci pensa l'ex agente della CIA Lindsay Moran a rincarare la dose affermando che l'opera della Bigelow è più minacciosa delle immagini del corpo di Osama bin Laden secretate per questioni di sicurezza dalla Casa Bianca. "L'ironia sta nell'aver deciso di occultare quelle immagini" dichiara la Moran "quando due cineasti di Hollywood hanno avuto accesso a informazioni della CIA come mai prima d'ora era successo. In pratica hanno girato uno spot informativo sui metodi usati dalla CIA durante gli interrogatori. Operazione Zero Dark Thirty è un film ben fatto, ma rivela un sacco di cose sulla caccia a bin Laden e trovo che la sua visione sia un pericolo e uno stimolo per i terroristi".

Non arriva solidarietà neppure dai mondo dell'arte, anzi, alcune star - in prima fila Martin Sheen e Ed Asner - avrebbero fatto un appello alla coscienza dei membri votanti dell'Academy Awards sottolineando la pericolosità delle scene in cui vengono mostrati i metodi di tortura della CIA come un incentivo al loro utilizzo, vista la loro efficacia nella localizzazione di bin Laden. L'attore David Clennon fa loro eco dichiarando: "Sono un membro dell'Hollywood's Motion Picture Academy. A rischio di essere espulso per aver reso pubbliche le mie intenzioni, non voterò per Operazione Zero Dark Thirty in nessuna categoria". La Bigelow ha conquistato cinque nomination, tra cui quella per il miglior film (ma non quella per la miglior regia), ma la strada verso la conquista delle statuette si fa sempre più in salita. Il pubblico, però, non abbandona la regista. Nonostante i tentativi di boicottaggio e la presunta pericolosità del film, Operazione Zero Dark Thirty è schizzato in vetta al box office. Il lungometraggio, uscito per ora solo in alcune parti degli USA, sembra avvantaggiato del tam tam mediatico che ha risvegliato l'interesse del pubblico. Vedremo se i buoni risultati economici verranno confermati nelle prossime settimane.