Netflix ha svelato l'aspetto live-action di Chopper in One Piece, conquistando molti con un CGI sorprendentemente armonioso. Ma se il tenero ibrido renna-umano è già una sfida tecnica, cosa accadrà quando (e se) arriverà Brook? Il musicista scheletrico solleva interrogativi su tempistiche, budget e tenuta della serie, in bilico tra sogno e limite produttivo.
One Piece su Netflix: il reveal di Chopper entusiasma, ma Brook sarà mai realtà?
L'annuncio dell'aspetto di Tony Tony Chopper nella versione live-action di One Piece ha acceso l'entusiasmo della community. Non era un'impresa facile: trasferire l'estetica cartoonesca e teneramente assurda di un renna-medico antropomorfa nel contesto realistico della serie Netflix rischiava il disastro, e invece il risultato è un equilibrio visivo ben riuscito. Il merito va agli artisti del CGI, che sono riusciti a rendere credibile - persino tenero - un personaggio con orecchie pelose e forme tondeggianti, evitando l'effetto "uncanny valley". Tuttavia, questa riuscita solleva un nuovo interrogativo per il futuro dello show: se Chopper è già un'impresa tecnica, come affronteranno Brook?

Brook è tutt'altra creatura: scheletro vivente grazie al potere del frutto Revive-Revive, risorto dopo la decomposizione del suo stesso corpo. Un concept che già nell'anime richiede sospensione dell'incredulità, ma che nella realtà richiede una strategia visiva ben calibrata. Anche se Chopper è coperto di peli e animarlo richiede ore di lavoro per ogni ciuffo, Brook rappresenta una sfida differente: la sua struttura ossea richiederebbe o un uso massiccio di CGI oppure un attento equilibrio tra effetti pratici e digitali. Fortunatamente, essendo vestito dalla testa ai piedi, Netflix potrebbe limitarsi a manipolare solo volto, mani e collo tramite CGI - o scegliere l'approccio opposto e animare l'intero personaggio digitalmente, afro incluso.
Al di là delle questioni tecniche, resta una domanda fondamentale: Brook lo vedremo mai? Attualmente la serie live-action ha coperto solo i primi 100 capitoli del manga, e la seconda stagione dovrebbe affrontare l'intera saga di Alabasta (capitoli 101-217), con voci che parlano di una possibile divisione in due stagioni. Considerando che Brook debutta solo nel Thriller Bark Arc, al capitolo 442, c'è ancora molta rotta da percorrere: tra Alabasta e Thriller Bark si frappongono due archi fondamentali, Skypiea e soprattutto Water 7, uno dei momenti più intensi e strutturalmente complessi dell'intero manga.
La verità più scomoda è che non esiste alcuna certezza sul fatto che la serie live-action avrà una vita tanto lunga. Netflix ha investito molto, è vero - One Piece è stato il fiore all'occhiello del Tudum 2025 -, ma l'ambiente dello streaming è spietato e volatile. Età degli attori, budget crescenti, esigenze produttive e tempi narrativi potrebbero tagliare le vele prima dell'arrivo alla meta. Eppure, se la serie dovesse mantenere la sua popolarità e qualità, Brook resta un obiettivo alla portata. E chissà, magari in futuro, tra uno sparo di violino e un "yohoho", anche il musicista ossuto solcherà la rotta live-action dei Mugiwara.