Hamdan Ballal, regista palestinese che ha co-diretto il documentario No Other Land, premiato con l'Oscar, è stato aggredito da una folla di coloni israeliani vicino al suo villaggio in Cisgiordania lunedì 24 marzo e poi arrestato dai soldati. Da allora di lui non si avrebbero più notizie, come riferisce il collega israeliano Yuval Abraham, uno dei membri del collettivo che ha realizzato il film.
In un post su X, Abraham ha riferito: "Un gruppo di coloni ha appena aggredito Hamdan Ballal, co-regista del nostro film No Other Land. Lo hanno picchiato e ha ferite alla testa e allo stomaco, sanguinanti. I soldati sono entrati nell'ambulanza che aveva chiamato e lo hanno portato via. Da allora non c'è più traccia di lui". In un secondo post Abraham ha diffuso anche il video dell'aggressione divenuto rapidamente virale.
La violenza non si ferma
Ballal è uno dei quattro co-registi di No Other Land, insieme al collega regista e attivista palestinese Basel Adra, Abraham e alla direttrice della fotografia, montatrice e regista israeliana Rachel Szor.

Girato tra il 2019 e il 2023, il film racconta la lotta delle persone che vivono nei villaggi palestinesi di Masafer Yatta, in Cisgiordania, di fronte ai tentativi delle autorità israeliane e dei coloni di cancellare le loro case e la loro storia dalla mappa, come rivela la nostra recensione di No Other Land.
I coloni israeliani hanno continuato ad attaccare la zona dopo la vittoria dell'Oscar del film, premiato come miglior documentario nella cerimonia del 2 marzo.
Secondo quanto riportato sul sito web del quotidiano israeliano Haaretz, l'attacco ad Hamdan Ballal sarebbe avvenuto ieri intorno alle 18:00 ora locale nel villaggio di Susya, in Cisgiordania, quando un colono si è avvicinato alle case palestinesi e gli è stato chiesto di andarsene dai residenti.
Dozzine di coloni sono poi comparsi, secondo quanto riportato dai resoconti locali, e hanno iniziato ad attaccare gli abitanti del villaggio con pietre e bastoni, distruggendo infrastrutture locali come cisterne d'acqua e rompendo i finestrini delle auto.
L'International Documentary Association ha diramato un comunicato in cui si legge: "Chiediamo l'immediato rilascio di Ballal e che la sua famiglia e la sua comunità siano informate sulle sue condizioni, sulla sua posizione e sulla giustificazione della sua detenzione".