La fama di film maledetto, per L'esorcista, ha radici solide visto quanto accaduto fuori e dentro il set, ma la parte più spaventosa, a posteriori, è stata la presenza nel cast di un vero serial killer.
Le controversie che circondarono la lavorazione de L'esorcista si sprecano. Il film ha assunto presto la fama di film maledetto considerato anche che nove persone collegate all'opera sono morte durante la produzione. Tra loro anche gli attori Jack MacGowran e Vasilik Maliaros, morti prima dell'uscita della pellicola in sala.
Linda Blair ed Ellen Burstyn hanno riportato entrambe ferite alla schiena permanenti e la loro casa fictional è stata distrutta da un incendio che ha devastato tutto l'edificio a eccezione della stanza di Regan. Il regista William Friedkin ha visto l'incendio divampare quando un piccione è volato dentro un circuito elettrico. Ma niente è paragonabile alla presenza di un vero serial killer nel cast.
William Friedkin: il ribelle di Hollywood che non ama i compromessi
Paul Bateson era un tecnico radiologo neurologico anche nella vita. Lo vediamo nella scena in cui la piccola Regan (Linda Blair) viene condotta dalla madre in ospedale per sottoporla a un esame al cervello e il medico la conforta mentre le pratica un invasivo angiogramma, scena di per sé assai disturbante. Ma c'è di più.
Il 14 settembre 1977, Paul Bateson pugnalò a morte il giornalista Addison Verrill, incontrato in un gay bar nel suo appartamento del Greenwich Village. In seguito, Bateson fece una telefonata anonima alla polizia raccontando la sua versione dell'omicidio. Mentre era al telefono, il killer lasciò alcuni indizi sulla sua identità e venne catturato dopo che una seconda telefonata identificò il killer in Paul Bateson.
Dopo l'arresto, Paul Bateson venne collegato all'omicidio di altri sei uomini. Durante il processo emerse una testimonianza che sottolineava la sua passione per i delitti e l'abitudine di smembrare i corpi delle sue vittime per poi gettarli nella spazzatura o nel fiume Hudson, ma riguardo a questi ulteriori delitti non venne trovata alcuna prova e Paul Bateson proclamò sempre la sua innocenza.
Nella seconda stagione della serie Mindhunter compare un personaggio ispirato a Bateson