La Sirenetta "originale" Jodi Benson ha difeso pubblicamente la scelta dell'attrice Halle Bailey per il ruolo di Ariel nel film live-action prodotto dalla Disney.
L'attrice ha doppiato, nelle versioni inglesi, la principessa nel film animato del 1989 e nei successivi progetti, spiegando il suo punto di vista sulla polemica scatenata dall'annuncio della scelta della giovane attrice.
Jodi Benson, che ha dato voce ad Ariel anche in Ralph spacca Internet: Ralph Spaccatutto 2 ha commentato, durante la Florida Supercon, la scelta della giovane Halle Bailey come star del nuovo film de La sirenetta dichiarando: "La cosa più importante è raccontare la storia. E abbiamo, come famiglia, cresciuto i nostri figli e per noi non c'è niente di diverso all'esterno. Penso che lo spirito del personaggio sia quello che importa realmente". L'attrice ha aggiunto: "Quello che conta realmente nell'interpretare un personaggio è il cuore e lo spirito. E l'esteriorità può avere un ruolo - perché ammettiamolo, sono davvero, davvero anziana - e quindi quando sto cantando Part of Your World se si dovesse giudicarmi dal mio aspetto esteriore questo potrebbe influenzare il modo in cui si interpreta la canzone. Ma se si chiudono gli occhi si può ancora percepire lo spirito di Ariel".
Ribadendo che l'importante è il racconto, Benson ha spiegato: "Dobbiamo essere narratori e non importa il nostro aspetto, non importa la nostra razza, la nostra nazione, il colore della nostra pelle, il nostro accento, se si è alti o magri, sovrappeso oppure no, o se i capelli sono di un colore piuttosto che un altro, dobbiamo realmente raccontare la storia. Ed è ciò che vogliamo fare, vogliamo creare un legame con gli spettatori. So che la Disney possiede il cuore della narrazione ed è ciò che stanno cercando di portare avanti. Vogliono comunicare con tutti noi nel pubblico in modo da farci innamorare di nuovo del film".
A difendere Halle Bailey, tramite il sito TheWrap, era stata anche Diana Huey, un'attrice di origine asiatica che ha interpretato Ariel nei teatri: "Non ho mai avuto un ragazzino che, dopo le oltre 300 rappresentazioni nel corso di un anno, mi abbia detto 'Oh, non hai l'aspetto di Ariel'. Mi vedevano uscire da teatro con i miei capelli e vestita normalmente e si gettavano verso di me gridando 'Ariel!', anche se avevo l'aspetto di Diana. I ragazzini si lasciano trasportare. Quindi se continuiamo a farlo si tratta del buon lavoro che contribuisce a rendere il mondo un po' più aperto mentalmente".
La polemica sembra però destinata a continuare ancora a lungo, tra gruppi razzisti e petizioni online per riavere sul grande schermo Ariel in versione capelli rossi e carnagione chiarissima.