Zack Snyder ha rivelato il motivo per cui ha abbandonato Justice League lasciando il film incompleto e permettendo alla Warner Bros di modificare radicalmente il progetto.
Il regista, nel 2017, aveva spiegato che la morte della figlia Autumn l'aveva portato a prendere la difficile decisione che ha poi causato l'arrivo nelle sale di una versione riveduta totalmente da Joss Whedon.
Il filmmaker, intervistato da Sean O'Connell che è l'autore del libro Release the Snyder Cut, ha spiegato ricordando il suo addio a Justice League: "Avevo semplicemente chiuso con il progetto. Ero in questa situazione in cui sapevo che la mia famiglia aveva più bisogno di me rispetto a questa ca**ata, e semplicemente volevo onorarli e fare il mio meglio per poter guarire quel mondo".
Zack Snyder ha aggiunto: "Non avevo l'energia per combattere contro lo studio e per il film. Letteralmente, zero energia per tutto quello. Penso realmente che fosse il motivo principale. Penso che esista un mondo diverso in cui sono rimasto e in un certo senso ho provato. E sono certo che avrei potuto... Perché ogni film è una lotta, giusto? Ero abituato a farlo. Ma semplicemente non avevo l'energia. Non avevo la forza per lottare, avevo lottato per quello che stavo affrontando nella mia vita e semplicemente non volevo, non mi importava... Ero in quella situazione".
Il regista ha quindi fatto intendere che ci fossero dei contrasti piuttosto importanti con i vertici della Warner Bros nel momento in cui ha deciso di rinunciare a concludere il lavoro su Justice League.
Dopo le trasformazioni profonde avvenute sul film, Snyder ha però avuto l'occasione di ritornare a lavorare sul materiale girato grazie all'accordo stretto con HBO Max che distribuirà prossimamente la sua versione dell'avventura dei supereroi.