L'esperienza di Ben Affleck sul set di Justice League è stata orribile. Il divo non ha problemi a confessare che quello è stato il momento peggiore della sua carriera per una concomitanza di fattori che hanno contribuito a spingerlo al voler dimenticare al più presto.
Dopo il successo di Batman v Superman: Dawn of Justice, Ben Affleck è tornato a indossare i panni dell'Uomo Pipistrello nel film del 2017, che ha visto il regista Joss Whedon subentrare nel progetto dopo il grave lutto familiare subito da Zack Snyder.
Diverse co-star di Justice League si sono pronunciate contro il presunto comportamento di Whedon sul set del film, inclusa la star di Wonder Woman Gal Gadot, che ha ricordato di essere stata "scioccata" dal modo in cui il regista l'ha trattata durante la produzione. Inoltre, Ray Fisher, che interpretava Cyborg, ha accusato Whedon di essere "grossolano, offensivo, non professionale e completamente inaccettabile".
Pur non nominando Whedon esplicitamente, anche Ben Affleck lascia intendere che l'atmosfera sul set non fosse certo delle migliori e confessa al Los Angeles Times:
"Justice League è stato il punto più basso per me. È stata una brutta esperienza a causa di un insieme di eventi: la mia vita, il mio divorzio, l'essere troppo lontano da casa, gli impegni che collidevano e poi la tragedia personale di Zack e le riprese. È stata l'esperienza peggiore. È stato terribile."
L'attore ha aggiunto: "Ha riunito tutto ciò che mi faceva stare male. Quello è diventato il momento in cui mi sono detto, 'Non voglio più farlo.' Non si tratta nemmeno del fatto che Justice League fosse così orribile. Perché potrebbe essere stato in qualsiasi altro modo".
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