John Boyega: "I grandi franchise sono prigioni di lusso per un attore"

John Boyega torna a riflettere sulle luci e le ombre dei grandi franchise paragonandoli a prigioni di lusso per gli attori costretti per anni in un unico ruolo.

John Boyega non è uno che le manda a dire. dopo aver partecipato al franchise di Star Wars nel ruolo di Finn, l'attore inglese torna a riflettere sull'esperienza dichiarando che i grandi franchise possono diventare "prigioni di lusso per un attore".

Star Wars: Il risveglio della forza - John Boyega in un'immagine dal trailer
Star Wars: Il risveglio della forza - John Boyega in un'immagine dal trailer

Nel corso di un q&a con CinemaBlend, John Boyega ha affrontato i lati negativi di far parte di un grande franchise che indebolirebbe le capacità attoriali costringendo gli interpreti a restare ingabbiati nello stesso ruolo ed è questa la ragione che lo ha spinto a partecipare al progetto Small Axe, la miniserie antologica di Steve McQueen:

"Far parte di un grande franchise è una prigione di lusso per un attore che vuole fare anche altro. In un franchise lavori per anni sullo stesso personaggio e questo può indebolire gli altri muscoli. Io mi sono trovato a voler interpretare un altro tipo di personaggio, un tipo diverso di uomo, ed è lì che ho conosciuto Steve McQueen. Avevo sentito parlare del suo stile di regia, ero davvero curioso ed eccitato all'idea di avere l'opportunità di far parte del suo lavoro. e quando è arrivata la telefonata ho pensato 'Questo è il mio momento.'"

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Star Wars non è l'unico grande franchising in cui John Boyega ha recitato, nel 2018 l'attore ha partecipato a Pacific Rim - La rivolta, che ha ricevuto recensioni poco esaltanti e ha incassato meno di quanto previsto. Per quanto riguarda Star Wars, Boyega ha rivelato a novembre di aver avuto "una conversazione molto onesta e trasparente" con un dirigente della Disney che ha recepito le sue critiche:

"Mi hanno spiegato a lungo il modo in cui vedevano le cose. Mi hanno anche dato la possibilità di spiegare com'è stata la mia esperienza. Spero che essere così sincero e aperto sulla mia carriera, in questa fase, possa aiutare coloro che verranno dopo di me. Spero che la conversazione non sia un tabù o un elefante nella stanza ora solo perché qualcuno l'ha già detto".

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