Joaquin Phoenix: “Ecco perché i premi mi mettono a disagio”

Joaquin Phoenix, candidato all'Oscar 2020 per Joker, ha spiegato perché la stagione dei premi lo mette a disagio.

Joker
Joker: Todd Phillips e Joaquin Phoenix con il Leone d'oro a Venezia 2019

Joaquin Phoenix, candidato all'Oscar per Joker, ha spiegato perché la stagione dei premi lo mette a disagio. L'attore, già trionfante ai Golden Globe, ai SAG Awards e ai BAFTA, ha sfruttato i propri discorsi di ringraziamento principalmente per elogiare gli altri candidati e per attirare l'attenzione sui problemi di discriminazione all'interno di Hollywood (ritirando il BAFTA ha candidamente ammesso di essere parte del problema in quanto maschio bianco etero).

Il mese scorso Phoenix è stato intervistato per la trasmissione televisiva americana 60 Minutes, e un estratto inedito, disponibile in rete, spiega il suo rapporto un po' fuori dal comune con i premi: "Non ho avuto nessuna esperienza con il concetto dei trofei, di qualcosa che rappresentasse il successo. Non ha mai fatto parte della mia vita." Già nove anni fa, intervistata dal Guardian, la sorella minore Rain aveva espresso un concetto simile, affermando che in casa Phoenix non c'era nessuna competizione tra i fratelli.

Joker
Joker: un'immagine di Joaquin Phoenix

Joaquin Phoenix ha avuto la sua prima candidatura all'Oscar nel 2001, come miglior non protagonista per Il gladiatore, ed è poi stato in lizza anche come protagonista per Quando l'amore brucia l'anima - Walk the Line nel 2006 e The Master nel 2013 (per quest'ultimo vinse la Coppa Volpi a Venezia, condivisa con Philip Seymour Hoffman che ritirò il premio).

Adesso, con Joker, è la prima volta che la sua vittoria è praticamente certa, come sottolineato dal successo summenzionato in altri ambiti come i Golden Globe e i BAFTA. Il film è stato ben accolto sin dal suo esordio alla Mostra di Venezia, con tanto di Leone d'Oro, e ha incassato un miliardo di dollari nel mondo, un record per un lungometraggio destinato a un pubblico adulto. Si parla anche di un possibile sequel, al quale Phoenix non sarebbe per forza contrario, a seconda di dove lui e il regista Todd Phillips vogliano portare la storia di Arthur Fleck.