La star di Indiana Jones e il tempio maledetto, Jonathan Ke Quan, non è affatto d'accordo con le accuse di razzismo mosse da certa critica contro il film del 1984.
Dall'uscita, Indiana Jones e il tempio maledetto è stato accusato di razzismo, sessismo e di perpetuare il mito del salvatore bianco. Tuttavia, in un'intervista con The Guardian, Jonathan Ke Quan ha spiegato perché non concorda affatto con questa versione e non considera "problematiche" scene come quella in cui vengono serviti a Indiana Jones cervelli di scimmia.
"Stiamo parlando di qualcosa che è stato fatto quasi 40 anni fa. Era un'epoca diversa", ha detto l'attore. "È così difficile giudicare qualcosa così tanti anni dopo. Non ho altro che bei ricordi. Non ho davvero nulla di negativo da dire al riguardo."
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Quan ha difeso, inoltre il suo personaggio, Short Round, sostenendo come il giovane compagno cinese di Indy fosse un personaggio rivoluzionario all'epoca e rappresentasse un enorme passo avanti per la rappresentanza asiatica: "Spielberg è stata la prima persona a mettere un volto asiatica in un film di successo di Hollywood. Short Round è divertente, è coraggioso, salva Indy. All'epoca era una rarità. Per molti anni, dopo, siamo tornati al punto di partenza."
Nel frattempo il mondo si prepara all'uscita di Indiana Jones 5, quinto e ultimo capitolo della saga che vedrà protagonista il veterano Harrison Ford e che uscirà nel corso del 2023.