Quando si tratta de Il Trono di Spade, e di come sono stati adattati i suoi libri per la TV, George R. R. Martin non si fa certo problemi a esprimere la propria opinione, positiva o negativa che sia. E tra i vari commenti che ha fatto allo show nel corso degli anni, ve ne è uno relativo a una scena di sesso mostrata nel pilot della serie HBO, con la cui impostazione non sembra essere molto d'accordo.
"Perché la scena della prima notte di nozze tra Khal Drogo e Daenerys è cambiata da una seduzione consensuale a uno stupro brutale?" si chiede Martin nel libro di James Hibberd, Fire Cannot Kill a Dragon: Game of Thrones and the Official Untold Story of an Epic Series "Non ne abbiamo mai discusso. È stata peggiorata, non migliorata". Nei libri di Martin, la scena in questione mostra il primo rapporto sessuale tra i personaggi interpretati nello show da Jason Momoa e Emilia Clarke, nella quale Daenerys dà il permesso a Drogo di proseguire con l'atto, dopo che questi cerca di sedurla in modo sempre più esplicito, mentre nella serie HBO il tutto avviene in modo decisamente più violento, e la scena si conclude con una Daenerys in lacrime.
Come riporta anche IndieWire, tuttavia, i creatori e showrunner di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, hanno pronte le loro argomentazioni: "Qui abbiamo una ragazza che è assolutamente terrorizzata di questo guerriero barbaro a cui è stata data in sposa, è l'ultima cosa che vuole in quel momento, eppure [nei libri] conclusasi la prima notte di nozze, sembra ritrovarsi in una gioiosa relazione sessuale con lui. Non funzionava bene per noi".
In più, osserva Weiss, anche se la prima volta è stata consensuale nella controparte cartacea, ci sono state anche lì delle scene di sesso successive che possono essere ritenute violente, un cambio di rotta che tradotto sullo schermo non avrebbe funzionato, come concordava anche Emilia Clarke.
"Nel secondo episodio avrebbe dovuto mostrarsi meno consenziente, il che poteva andare nei libri, ma noi non avevamo il tempo e l'accesso ai pensieri dei personaggi necessari per traslarlo allo stesso modo sullo schermo. È un cambiamento troppo repentino, ed è qualcosa che anche gli attori hanno trovato poco organico".