Harry Potter: Emma Watson e Daniel Radcliffe "perdevano la concentrazione" sul set, ecco perché

Secondo Chris Columbus, Emma Watson e Daniel Radcliffe perdevano continuamente la concentrazione sul set di Harry Potter e la pietra filosofale.

È difficile credere che siano passati 20 anni da quando Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint hanno fatto il loro debutto in Harry Potter e la pietra filosofale, il primo adattamento cinematografico dell'amata serie. Durante un'intervista recente il regista della prima pellicola ha rivelato che le riprese sono durate più del previsto perché le giovani star perdevano continuamente la concentrazione sul set.

Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint in una scena di Harry Potter e la pietra filosofale
Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint in una scena di Harry Potter e la pietra filosofale

Nel 2001, il film basato sui libri di J.K. La Rowling è arrivato nei cinema di tutto il mondo e il pubblico si è innamorato immediatamente della pellicola che racconta la storia di un ragazzo orfano che si iscrive ad una scuola di magia.

Il regista Chris Columbus, durante un'intervista di Variety, ha recentemente dichiarato che la sua prima esperienza sul set con gli attori bambini che interpretano Harry, Hermione e Ron non è stata affatto "magica" come a tutti piace pensare: "Nel primo film i tre protagonisti non avevano molta esperienza e di conseguenza non erano molto professionali."

Rupert Grint, J.K. Rowling, Daniel Radcliffe ed Emma Watson alla premiere londinese del film Harry Potter e la pietra filosofale
Rupert Grint, J.K. Rowling, Daniel Radcliffe ed Emma Watson alla premiere londinese del film Harry Potter e la pietra filosofale

"Ecco perché quella pellicola è piena di tagli. Per i primi tre mesi ho potuto girare soltanto brevi primi piani di uno degli attori, Emma e Daniel perdevano subito la concentrazione", ha spiegato Columbus. "Per le prime due settimane i bambini erano così entusiasti di far parte del film di Harry Potter che praticamente non facevano altro che sorridere alle telecamere. Non riuscivo a farli smettere di sorridere... fu una vera e propria lezione per me in quanto regista".