Intervistato durante il tour promozionale di Hammamet, Pierfrancesco Favino ha parlato delle interminabili sessioni di trucco a cui si è dovuto sottoporre al fine di trasformarsi in Bettino Craxi per le riprese del film del 2020, diretto da Gianni Amelio, che racconta gli ultimi sei mesi di vita del celebre politico italiano.
Favino ha definito proprio "quel trucco", che ogni giorno richiedeva cinque ore di lavoro, come "la chiave per andare oltre, e scordarsi del trucco stesso. Ricordo che durante il rituale dell'applicazione arrivava il momento, quello in cui venivano messe le sopracciglia finte e indossavo gli occhiali, che era per me il momento dell'oblio di sé, capace di aprire la porta verso qualcosa di nuovo e di diverso. Una porta che, non ci fosse stata, non sarei stato in grado di entrare in un mondo altro e di toccare le cose e le corte che ho toccato."
Sempre durante l'intervista l'attore ha spiegato che per imitare in modo autentico la voce e gli atteggiamenti di Craxi ha "visto tutto quello che potevo vedere. Molte cose mi arrivavano da Gianni, altre le sono andate a cercare io. In particolare quelle che riguardavano l'ultima fase della sua vita, ma anche quelle della sua ascesa politica, per capire che cosa era cambiato in quell'intervallo di tempo."
Pierfrancesco Favino ha concluso l'intervista spiegando che "noi oggi non ci ricordiamo quanto i leader politici dell'epoca fossero davvero dotati di grande leadership, una leadership che aveva un peso logorante, e che era assai superiore al peso delle leadership di oggi. Io da attore devo empatizzare con le emozioni, e ho empatizzato com moltissimi aspetti dell'umanità difficile di quest'uomo: un'umanità difficile da agire e subire."