Dragon Ball Super: Super Hero in testa al box office italiano con 900.000 euro

L'anime Dragon Ball Super: Super Hero conquista il box office italiano con 900.000 euro, secondo Siccità di Paolo Virzì.

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Dragon Ball - Super Hero: una foto del film

Anime alla riscossa. Il cult Dragon Ball Super: Super Hero attira il pubblico giovane al cinema confermandosi campione del weekend al box office italiano con 900.000 euro di incasso raccolte in 383 sale. Oltre 120.000 presenze per la pellicola che torna a far rivivere il mito di Dragon Ball. Questa la nostra recensione di Dragon Ball Super: Super Hero, che racconta le nuove avventure di Goku & Co. dopo la battaglia con Majin Buu, con la gang cerca di mantenere la fragile pace che ha conquistato con tanta fatica.

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Alle spalle dell'anime troviamo il debutto di Siccità di Paolo Virzì, sguardo d'autore sull'emergenza sanitaria attraverso una raffinata metafora ambientata in una Roma vessata dalla siccità e da una misteriosa malattia che colpisce la popolazione. 555.000 di incasso da 386 sale per il film con Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Silvio Orlando e Monica Bellucci. Qui trovate la nostra recensione di Siccità.

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In terza posizione resiste la riedizione di Avatar, di nuovo in sala a 13 anni dall'uscita, accolto con calore dal pubblico italiano. Il film di James Cameron incassa altri 542 euro incassati in 289 sale arrivando a un totale di oltre 2,5 milioni di euro. Risultato eccezionale che testimonia la fedeltà dei fan all'opera di Cameron e l'attesa crescente per Avatar: La via dell'acqua, primo dei quattro sequel previsti che approderà nei cinema il 14 dicembre.

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Altro debutto in quarta posizione per Dante, focus sul sommo poeta filtrato attraverso lo sguardo del Boccaccio (Sergio Castellitto). Come rivela la nostra recensione di Dante, che incassa poco meno di 400.000 euro in 347 sale.

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Al quinto posto scende Don't Worry Darling di Olivia Wilde, che incassa altri 373.000 euro per un totale di 1,5. Non era scontato dopo gli scandali e pettegolezzi che hanno travolto il film prima e durante la premiere veneziana, tra presunti dissidi tra Olivia Wilde e la protagonista Florence Pugh, liason tra la regista e il divo del pop Harry Styles e la freddezza tra alcuni membri del cast emersa sul red carpet veneziano. Ma il pubblico americano ha dimostrato di essere poco attratto dai pettegolezzi e ben più interessato alla storia che, come svela la nostra recensione di Don't Worry Darling, racconto distopico ambientato in una comunità idilliaca degli anni '50 che nasconde orribili segreti.