Non solo Dante: i 5 migliori film che hanno raccontato le vite dei più grandi letterati

Dante di Pupi Avati è al cinema. Riscopriamo insieme alcuni tra i migliori biopic dedicati ai grandi scrittori del passato, da Truman Capote a Neruda.

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Dante: Sergio Castellitto in una sequenza

Il 29 settembre è arrivato nelle sale italiane, distribuito da 01 Distribution, l'ultimo film diretto da Pupi Avati: Dante. I presupposti possono trarre in inganno. Non si tratta infatti di un film biografico dedicato alla vita e alla carriera del sommo poeta. O meglio, non solo. La pellicola di Pupi Avati è più che altro la trasposizione cinematografica di un romanzo intitolato L'alta fantasia, il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante. L'autore del testo è lo stesso Avati, il quale ha deciso di raccontare la vita del poeta Dante Alighieri raccontata da Giovanni Boccaccio. Dante diventa così l'ultimo film, in ordine cronologico, a voler provare a fare i conti con i Maestri della letteratura. Una tendenza che il cinema ha da sempre coltivato tra le sue maglie ma che, soprattutto nel nuovo millennio, sembra aver trovato una marcia in più per esprimersi.

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Dante: Sergio Castellitto sul set del nuovo film di Pupi Avati col regista

È infatti interessante notare come vi siano davvero moltissimi titoli che, in maniera pedissequamente biografica o romanzata, abbiano sentito la necessità di raccontare la letteratura, i suoi autori e la fase creativa di un componimento (che possa essere teatrale, testuale o poetico). Si pensi ai grandi cult come Scoprendo Forrester (di Gus Van Sant) o lavori più recenti come Il cattivo poeta (dove Sergio Castellitto interpreta Gabriele D'Annunzio), passando ovviamente per il Pasolini di Abel Ferrara o il bistrattato Tolkien incentrato sugli anni giovanili dell'autore de Il signore degli anelli. Insomma, gli esempi sono numerosi e molto diversi gli uni dagli altri. Le vite dei grandi drammaturghi sono state (e probabilmente continueranno a essere) un'occasione golosa per alcuni registi per portare in scena un cinema al tempo stesso personale ma anche funzionale nel restituire il ritratto di una personalità creativa e culturalmente imprescindibile. Proviamo a fare ordine nel grande insieme di questi lavori per fornire una bussola con la quale orientarsi, tratteggiando i migliori film che a nostro personalissimo avviso risultano essere i più interessanti per un recupero o una revisione.

1. SHAKESPEARE IN LOVE (1998)

Gwyneth Paltrow con Joseph Fiennes in Shakespeare in Love
Gwyneth Paltrow con Joseph Fiennes in Shakespeare in Love

È sicuramente il titolo più celebre e popolare tra quelli che hanno portato sul grande schermo la vita o le opere del più famoso drammaturgo di tutti i tempi. Shakespeare in Love racconta l'amore dello scrittore William Shakespeare nei confronti di una nobildonna, Lady Viola, nato durante la preparazione di Romeo e Giulietta. Ovviamente il film prova a costruire un parallelismo (di gran lunga romanzato) tra la vita privata del Bardo e la finzione ricostruita in scena. Ne esce una commedia romantica praticamente impeccabile nella sua resa, un prodotto mirato a conquistare i cuori del grande pubblico che centra in pieno i suoi obiettivi. Il film infatti è uno dei titoli più premiati di quella stagione cinematografica. Riceve tredici nominations agli Oscar per poi vincerne sette molto importanti tra cui miglior film, miglior attrice protagonista (Gwyneth Paltrow), miglior attrice non protagonista (Judi Dench) e miglior sceneggiatura originale. Il film è diretto da John Madden, un regista che prima di incappare nel cinema si era cimentato proprio con il teatro. La sua passione per la materia traspare tutta e non può che donare ancor più calore all'opera.

2. TRUMAN CAPOTE - A SANGUE FREDDO (2005)

Philip Seymour Hoffman nei panni di Truman Capote
Philip Seymour Hoffman nei panni di Truman Capote

Opera prima del talentuoso Bennett Miller (che in futuro si metterà in mostra grazie a titoli come L'arte di vincere, con Brad Pitt e Foxcatcher - Una storia americana, che ha nel cast Channing Tatum e Steve Carell), Truman Capote - A sangue freddo racconta la personalità di uno dei più controversi e contraddittori scrittori statunitensi durante la lavorazione di quello che forse è il suo romanzo più famoso, A sangue freddo per l'appunto. A interpretare il romanziere c'è un Philip Seymour Hoffman in stato di grazia che verrà giustamente premiato con l'Oscar come miglior attore proprio per questa interpretazione. Il fatto ancor più interessante è che, solamente l'anno successivo, un altro film sarà dedicato bene o male allo stesso periodo della biografia di Capote. Il titolo in questione è Infamous - Una pessima reputazione. Presentato al Festival di Venezia, il film vanta nel cast star del calibro di Sandra Bullock, Daniel Craig e Sigourney Weaver, mentre Capote è interpretato da Toby Jones.

Recensione Truman Capote - A sangue freddo (2005)

3. BRIGHT STAR (2009)

Una sequenza di Bright Star, presentato in concorso a Cannes 2009
Una sequenza di Bright Star, presentato in concorso a Cannes 2009

Dopo un drammaturgo e un romanziere, ci teniamo ora a riportare alla vostra attenzione un film dedicato a un poeta. Raccontando gli ultimi tre anni di vita dell'autore britannico John Keats (interpretato da un bravissimo Ben Whishaw), Jane Campion firma un altro tassello più che valido all'interno della sua carriera. Prematuramente scomparso nel 1821 a soli venticinque anni, Keats viene qui ritratto più come un giovane innamorato che come un grande e intramontabile poeta. La regista, giunta alla sua ottava fatica, firma un vero e proprio melodramma, molto emozionante e dai toni caldissimi. Il suo non è tanto un biopic nel senso più tradizionale del termine, quanto un sentito omaggio alla potenza dell'arte e a quella dell'amore che, se unite e racchiuse in un unico abbraccio, sono in grado di restituire tra le sensazioni più potenti e genuine con cui un essere umano possa entrare in contatto. Bright Star è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, mentre il titolo è tratto da un sonetto di Keats dal titolo Bright star, would I were steadfast as thou art.

4. IL GIOVANE FAVOLOSO (2014)

Il giovane favoloso: Elio Germano nei panni di Giacomo Leopardi nella prima immagine del film
Il giovane favoloso: Elio Germano nei panni di Giacomo Leopardi nella prima immagine del film

L'Italia non poteva di certo mancare in questo percorso. Sia per quanto riguarda la mole di illustri letterati che si sono adoperati nel nostro Paese lungo la Storia, sia da un punto di vista cinematografico. Recentemente, il regista napoletano Mario Martone sembra aver trovato molto interesse per la materia. In tal senso, il film più maturo, complesso e probabilmente riuscito è quello dedicato alla figura di Giacomo Leopardi. Il giovane favoloso venne presentato al Festival di Venezia e vede nei panni del protagonista Elio Germano. Girato per gran parte a Recanati e nei veri luoghi leopardiani, il film non è un semplice biopic. Martone si distacca dai limiti di una narrazione divulgativa e cronachistica per cercare di tratteggiare la creatività e la personalità del poeta in via più intima e appassionata. Sembra infatti di tuffarsi all'interno della vita di Leopardi per cercare di comprendere il malessere e il pessimismo che caratterizzano la sua opera. Così, Il giovane favoloso si trasforma in una sorta di flusso di coscienza in cui saranno proprio le tematiche principali del corpus leopardiano e il suo stile formale a fare da padroni.

Il giovane favoloso: Giacomo Leopardi come mai prima

5. NERUDA (2016)

Neruda: Luis Gnecco in una scena del film
Neruda: Luis Gnecco in una scena del film

Pablo Larrain, regista cileno tra i più accreditati nella cerchia cinefila contemporanea, sta insistendo molto nel provare a riscrivere i codici e i canoni del cinema biografico. Sono sue, ad esempio, le riletture di Jackie e Spencer (rispettivamente dedicate a Jacqueline Kennedy e Lady D.). Nel nostro caso particolare però, è impossibile non citare Neruda, pellicola che chiaramente prova a raccontare la figura del celebre poeta cileno ma con una chiave e un taglio cinematografico tutti nuovi. Il film è infatti una sorta di epopea western, una grande fuga dal regime politico che condurrà il protagonista e il cinema di Larrain a valicare qualsivoglia confine. Tra immagini e parole, tra testi e pensieri, Neruda si rivela ben presto un'opera stratificata e complessa in cui tutto e il contrario di tutto viene messo in discussione. Il rapporto tra realtà e finzione, tra creatore e creazione, tra cacciatore e preda rendono questo lavoro uno dei più interessanti e maturi del cineasta cileno. Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2016.