Una delle scene più divertenti di Deadpool 2 fu realizzata in parte a distanza, sul set di X-Men: Dark Phoenix. Per l'esattezza, parliamo del momento in cui il mercenario, in visita allo Xavier Institute, si lamenta dell'assenza generale degli X-Men, poco presenti in questa incarnazione del franchise per motivi di budget (il vero motivo per cui personaggi come Charles Xavier non apparivano nel primo capitolo, costato una frazione di ciò che gli studios sono soliti spendere per un film di supereroi). In quel momento, alle sue spalle vediamo Xavier insieme ai suoi studenti - Hank McCoy/Bestia, Peter Maximoff/Quicksilver, Scott Summers/Ciclope, Kurt Wagner/Nightcrawler e Ororo Munroe/Tempesta - che chiude la porta per non farsi notare. Quel momento fu in realtà diretto da Simon Kinberg, supervisore generale del franchise all'epoca, sul set del film basato sulla storyline di Fenice Nera, e poi mandato al team del lungometraggio dedicato a Deadpool. Per il cameo di Hugh Jackman nel mid-credits fu invece usato materiale d'archivio risalente al 2009, con il permesso dell'attore australiano.
Deadpool 2: 10 cose che potreste non aver notato sul film
Deadpool 2, uscito nel 2018, e X-Men: Dark Phoenix, uscito nel 2019, sono tra gli ultimi capitoli del franchise cinematografico dei mutanti Marvel a cura della 20th Century Fox, una saga durata esattamente vent'anni (The New Mutants, segnato da vari ritardi nella lavorazione, è uscito nelle sale alla fine dell'estate 2020, due decenni dopo il debutto del primo episodio). I personaggi faranno prossimamente capolino nel Marvel Cinematic Universe, ma al momento non si sa esattamente quando, poiché Kevin Feige ha confermato che qualcosa bolle in pentola ma nessuno dei titoli annunciati finora (fino al 2023) ha direttamente a che fare con Xavier e compagnia bella.
Tra i progetti in lavorazione, ma senza data d'uscita al momento, c'è anche Deadpool 3, sempre con Ryan Reynolds nei panni del mercenario, cosa resa possibile dal fatto che il personaggio, come nei fumetti, è pienamente consapevole di essere una figura di finzione e quindi in grado di commentare il passaggio da un universo all'altro.