Lucio Gregoretti e Rocco De Rosa, con le loro doti artistiche e capacità espressive, hanno composto a quattro mani la colonna sonora di Dante di Pupi Avati, che sarà disponibile in digitale dal 30 settembre. Lo soundtrack è coedita e coprodotta da Edizioni Curci con Concertone Srl.
Le musiche del film, in sala dal 29 settembre, accompagnano il lungo viaggio di Giovanni Boccaccio (interpretato da Sergio Castellitto) che, ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante (Alessandro Sperduti), ne ricostruisce la vicenda umana, narrando la sua intera storia. Le melodie di Gregoretti e De Rosa ricreano la perfetta e suggestiva atmosfera per far vivere al pubblico l'ambientazione storica e le bellezze dei luoghi del capoluogo fiorentino e dei monumenti ravennati.
"Due musicisti vicini anagraficamente e tuttavia lontanissimi uno dall'altro per studi musicali, mondi espressivi, carattere. Complementari nell'evocare un mondo romantico e remoto, Lucio Gregoretti con la sua classicità, Rocco De Rosa con la sua arcaicità", ha dichiarato il regista, rivelando di aver scelto personalmente i due compositori.
A proposito della colonna sonora, Lucio Gregoretti ha spiegato: "Dante è il quarto film di Pupi Avati per il quale ho avuto l'onore e il piacere di comporre la colonna sonora. Si potrebbe pensare che la consuetudine renda il lavoro via via più semplice e scorrevole man mano che si va avanti nella collaborazione attraverso i vari film, ma non è così. O almeno non lo è con i grandi artisti come Avati per i quali ogni nuovo lavoro è una nuova avventura nella quale tutto va inventato da capo, una nuova sfida nella quale non esistono abitudini o cliché. Il lavoro sulla musica è stato lungo, impegnativo e laborioso, ma alla fine abbiamo trovato delle soluzioni musicali che ci sono sembrate soddisfacenti. Spero che lo saranno anche per gli ascoltatori".
Rocco De Rosa, l'altro compositore della soundtrack di Dante, ha aggiunto: "Lavorare con un regista come Pupi Avati è sempre stata per me un'esperienza estremamente stimolante, sia dal punto di vista creativo che umano. Come nei lavori precedenti fatti insieme, anche nel film si è creato questo bellissimo scambio. Non è frequente incontrare un autore con la sua sensibilità e la sua cultura musicale. Conoscendoti, lui sa che quello che ti chiede con grande precisione tu lo puoi dare perché è nelle tue corde, devi solo cercarlo. Questa ricerca è la parte più entusiasmante di questo lavoro anche perché all'interno del percorso che ti viene tracciato hai la possibilità di esplorare sonorità e atmosfere diverse e a volte sorprendenti. In questo modo sono nati brani come il tema d'amore di Dante e Beatrice per violino ed archi ma anche polifonie vocali arcaiche o canti ipnotici simili a dei mantra".