Crunchyroll, i fan degli anime chiedono personaggi femminili più forti, più maturi e di diverse etnie

Secondo un recente studio commissionato da Crunchyroll, il 44% degli spettatori di anime negli Stati Uniti vorrebbe vedere più protagoniste femminili nelle serie TV e nei film, con anche una personalità più forte.

Una scena de Il monologo della speziale

Secondo un'indagine realizzata da Crunchyroll e National Research Group, il pubblico americano di anime - sempre più femminile e consapevole - chiede a gran voce più protagoniste donne, personaggi adulti e una maggiore rappresentazione etnica oltre che più incline al LGBTQ+. In testa alle preferenze: eroine complesse come Frieren e Maomao, capaci di sfidare i cliché dell'animazione giapponese tradizionale.

Più eroine e meno stereotipi: la nuova frontiera dell'anime

Se negli anni '90 gli anime in Occidente erano un affare da "maschi alfa", oggi il vento è cambiato. A dirlo non è solo la programmazione sempre più variegata, ma un'analisi numerica solida: Crunchyroll, in collaborazione con il National Research Group, ha intervistato 29.000 spettatori tra i 13 e i 54 anni, scoprendo che il 44% degli anime fan statunitensi chiede più protagoniste femminili nei titoli che guarda. E non si parla solo di presenze simboliche, ma di figure centrali, carismatiche, sfaccettate e dalla volontà granitica. Un desiderio che riflette il cambiamento radicale nella composizione del pubblico: oggi, il 44% degli adolescenti appassionati di anime è costituito da ragazze, pronte a rivedersi in storie che non ruotino sempre intorno a eroi maschi dai capelli spettinati e la katana facile.

Il Monologo Della Speziale Poster
La locandina de Il monologo della speziale

Non a caso, serie come Il monologo della speziale, Dandadan e Frieren - Oltre la fine del viaggio sono emerse come simboli di questa nuova sensibilità. Proprio Frieren, con la sua protagonista elfica millenaria e malinconica, è stata candidata come "Anime dell'Anno" ai Crunchyroll Awards 2025 - un riconoscimento sfiorato ma non ottenuto, a favore di Solo Leveling. Tuttavia, l'ondata di proteste dei fan ha parlato chiaro: il pubblico si è affezionato a figure femminili capaci di emozionare senza dover rientrare nei soliti canoni "kawaii".

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Oltre alla sete di personaggi femminili forti, il report evidenzia un altro dato significativo: il 59% degli spettatori vorrebbe più protagonisti etnicamente diversi, e il 16% auspica una maggiore visibilità per personaggi LGBTQ+. Una trasformazione che rispecchia le battaglie culturali della Generazione Z, più sensibile alle tematiche d'inclusione e rappresentazione. E se l'industria dell'anime è stata storicamente lenta ad adattarsi, qualche spiraglio si intravede. Titoli recenti come Lazarus di Shinichiro Watanabe - con un cast proveniente da Giappone, Russia e Nigeria - o serie amate come *I'm in Love With the Villainess e Yuri on Ice mostrano che qualcosa sta cambiando, almeno per il pubblico occidentale.

Infine, il pubblico chiede anche più adulti sullo schermo. La maggior parte degli anime continua a proporre protagonisti adolescenti (da Tanjiro di Demon Slayer a Yuji di Jujutsu Kaisen), ma l'interesse si sta spostando verso personaggi più maturi e complessi. L'esempio perfetto è Maomao, protagonista di Il monologo della speziale, che cresce nel corso della serie sia in età che in consapevolezza. Un segnale chiaro: il pubblico americano non cerca solo evasione, ma anche riflessione, identità e personaggi in cui specchiarsi a qualunque età.