Nel raccontare la gestazione del suo Cocainorso, Elizabeth Banks ha sottolineato sia l'importanza del progetto, che il valore che lei stessa ci legge come regista, in relazione alla posizione che ricopre nel settore. Mentre ce ne restiamo in attesa dell'uscita nelle sale americane, il 24 febbraio, la Banks ha rivelato qualche dettaglio in più sul dietro le quinte della pellicola.
Durante una recente intervista con Variety, Elizabeth Banks ha spiegato quanto peso abbia questo film nella carriera che sta affrontando come regista. La parola flop non è una novità per il suo percorso, basti ricordare l'accoglienza che il grande pubblico ha riservato al Charlie's Angels del 2019. Così Cocainorso diventa un vero e proprio rischio, oltre che un investimento: "Cocainorso è un rischio enorme. Potrebbe tranquillamente rappresentare la fine della mia carriera".
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Spiegando, invece, il modo in cui è entrata in contatto con la sceneggiatura, la Banks ha rivelato che è stato il suo agente a sottoporgliela durante i primi mesi della pandemia. Firmata da Jimmy Warden, questa è stata appoggiata da Phil Lord e Christopher Miller e poi mostrata alla regista che, nel conoscere la sua derivazione realistica ha empatizzato subito con l'orso, vedendoci una possibilità di vendetta per lui. Accettando l'incarico, però, Elizabeth Banks ha messo una clausola fra lei e il set: avrebbero dovuto mantenere quel titolo. La scelta deriva dalla sua esperienza con Zack and Miri Make a Porno (Zack & Miri - Amore a... primo sesso, in italiano), dicendo che ad oggi "le parole non contano più".