Il primo film sullo spionaggio dopo la rivoluzione ungherese; i diari del primo ministro Imre Nagy, leader comunista che divenne simbolo della rivoluzione nazionale; la musica rock'n'roll e i baci delle stelle del cinema di tutti i tempi nel mash up visivo di György Pálfi. Così l'Ungheria sarà raccontata attraverso il suo cinema nella prima edizione a Firenze del festival "Cinema d'Ungheria" dal 3 al 5 ottobre allo Stensen (ingresso libero) in occasione dell'Anno Culturale Ungheria-Italia 2013. La manifestazione è organizzata dall'Ambasciata d'Ungheria in Italia, il Consolato Onorario d'Ungheria a Firenze e la Fondazione Stensen, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri d'Ungheria. Tra gli ospiti della rassegna Jòzsef Sipos, regista de L'eredità di Eszter (venerdì 4 ottobre, ore 21.00). Saranno proiettati sette film che rappresentano la produzione cinematografica ungherese più recente e pluripremiati ai festival internazionali. Spaziano dalla commedia brillante al dramma storico, dall'affresco politico al musical rock'n'roll; sperimentano nuove soluzioni stilistiche o riadattano celebri romanzi. Molti sono per la prima volta a Firenze su grande schermo. Un'occasione imperdibile per viaggiare tra le pieghe di un paese che ha fatto grande la tradizione culturale mitteleuropea.
Si parte giovedì 3 ottobre, alle ore 21.00, con la proiezione di Final Cut - Ladies and Gentlemen di György Pálfy (2012), un'opera di mash up visivo dedicata al cinema che racconta la storia d'amore universale tra un uomo e una donna tramite gli spezzoni dei film con protagonisti Brad Pitt, Marcello Mastroianni, Woody Allen, Greta Garbo, Brigitte Bardot e Charles Chaplin. L'effetto del film è come se tutti questi attori famosi recitassero insieme. Il Festival continua, venerdì 4 ottobre, alle ore 18.30, con la proiezione de L'ultimo rapporto su Anna di Márta Mészáros (2009), il primo film in Ungheria che, dopo la rivoluzione, mette in scena il ruolo avuto dallo spionaggio negli ultimi anni della storia ungherese. Il protagonista si chiama Peter, un critico letterario, che viene ingaggiato dalla polizia politica per riportare in patria Anna Kethly, ex ministro del governo di Imre Nagy, che dalla nomina di Kádár a premier vive in esilio volontario e lotta per svelare la vera natura del nuovo governo. Alle ore 21.00 si terrà la proiezione de L'eredità di Eszter di József Sipos (2008), basato sul romanzo di Sándor Márai (tradotto in oltre 30 lingue e edito in Italia da Adelphi), alla presenza del regista. Il film racconta l'insolita storia di Eszter, alla vigilia della seconda guerra mondiale, che eredita la tenuta di famiglia, conquistando una breve serenità destinata a essere bruscamente interrotta quando, a distanza di 20 anni, torna l'unico uomo che abbia mai amato e che però l'ha sempre ingannata.
Alle ore 22.30 si terrà la proiezione di Kaméleon di Krisztina Goda (2008) sulla storia di Zsolt Kovàcs, un truffatore professionista che sceglie come vittime soprattutto donne disilluse, che seduce per arrivare ai loro soldi. Capace di assumere le più svariate personalità, Zsolt inizia a lavorare in uno studio di psicologi. Lì incontra Hanna, che sarebbe la vittima ideale se non ci si mettesse di mezzo l'amore. La rassegna chiude sabato 5 ottobre: alle ore 18.00 L'uomo di Budapest di Márta Mészáros (2004), regista e sceneggiatrice della nouvelle vague ungherese, che ci racconta la vera storia di Imre Nagy, primo ministro e sostenitore della democrazia multipartitica, leader comunista che divenne simbolo della rivoluzione nazionale (Budapest, 4 novembre 1956). Nel 1957 Nagy viene però riportato in Ungheria, imprigionato in condizioni disumane per 14 mesi e sottoposto a interrogatori estenuanti. Il film è basato sul diario di Nagy, sulle memorie di sua figlia e su documenti originali. Alle ore 21.00 la prima italiana di The Door di István Szabó (2012) con l'interpretazione di Helen Mirren nei panni di Emerence, una cameriera che nascondo dietro a insoliti comportanti il segreto di un tragico passato al servizio di Magda, una brillante scrittrice che rincorre il successo. Alle ore 22.40 chiude la rassegna Made in Hungária di Gergely Fonyó (2009), storia ambientata nel 1963 che ha come protagonista l'adolescente Miki che torna a Budapest dopo 4 anni di sogno americano. Ma sia i rivoluzionari che i contro-rivoluzionari trattano la sua famiglia con sospetto. Miki, che sogna di diventare il nuovo Jerry Lewis, è stato rimpiazzato dalla band e dalla fidanzata. Decide allora di partecipare a un talent show e incantare il pubblico a suon di rock'n'roll. Per informazioni: www.stensen.org.