Kelly Reichardt non ha mai fatto mistero di non apprezzare i film di Quentin Tarantino, ricambiata per altro, e non ha lesinato critiche nemmeno a C'era una volta... a Hollywood. Durante una intervista a Mel Magazine per la presentazione del suo ultimo film passato a Berlino, First Cow, ora nelle sale americane, ha definito l'epopea nostalgica dell'autore di Pulp Fiction come eccessivamente machista.
"Non capisco gli uomini macho", rimarca Kelly Reichardt che poi spiega ulteriormente il suo punto di vista su C'era una volta a... Hollywood: "È oltre la mia comprensione. Ad esempio, in C'era una volta a... Hollywood non capisco l'idea dell'uomo senza camicia in cima al tetto, o l'uomo bianco che picchia Bruce Lee, salva la damigella in pericolo e dà fuoco agli 'hippy sciatti'. Io sono del tipo: ma dai, davvero?'. La gente lo adora, ma non capisco, specialmente nel clima in cui viviamo, come questa cosa dei macho-man possa essere interessante per qualcuno". La cineasta evidenzia anche di essere particolarmente sorpresa che una mentalità di questo genere possa ancora tenere banco perché in fondo: "Chiaramente gli uomini 'forti' sono le persone più deboli".
Tra lei e Quentin Tarantino non c'è mai stato feeling, cinematograficamente parlando, basti pensare che nel 2011, il regista italoamericano inserì Meek's Cutoff,l'odissea western revisionista della Reichardt nella lista dei peggiori dell'anno ed solo un anno fa quando la Reichardt era nella giuria del Festival di Cannes, dove C'era una volta... a Hollywood è stato presentato in anteprima mondiale, il film tornò a casa a mani vuote.