Era il 1947 quando metteva piede per la primva volta sul tappeto rosso di Cannes, oggi sessantacinque anni dopo e per la settima volta in concorso da regista, Alain Resnais prova ancora una volta a vincere la Palma d'Oro con un film il cui titolo, Vous N'Avez Encore Rien Vu (You Ain't Seen Nothin' Yet) appare particolarmente azzeccato e ironico se consideriamo gli 89 anni e la lunga carriera del regista. E ancora più ironica (o anche scaramantica, se vogliamo) è la storia narrata dall'autore francese, che è quella di un regista in fin di vita, che raccoglie attorno a se un gruppo di amici, tutti attori che hanno interpretato per lui varie versioni dell'Euridice da lui diretta a teatro.
Un altro grande regista che ha fatto la storia di Cannes è l'iraniano Abbas Kiarostami, già Palma d'oro ed ex-aequo nel 1997 per Il sapore della ciliegia, che con il suo Like Someone in Love, che è ambientato a Tokyo, racconta il rapporto tra una ragazza che si vende a uomini benestanti per pagarsi gli studi e di un anziano professore che si prende cura di lei.
Dalla capitale del Giappone ci spostiamo In Another Country, dove è ambientato il terzo film in concorso di questa giornata, diretto dal coreano Hong Sang-soo che torna così in concorso dopo due anni da protagonista (e un premio) nella sezione Un Certain Regard. Protagoniste della storia, che si svolge in una struttura balneare, tre donne che si chiamano Anne e che fanno le stesse cose e frequentano le stesse persone, pur senza conoscersi.
Agli appassionati di cinema orientale il Festival propone un'altra piacevole sorpresa: fuori concorso viene infatti presentato Ai To Makoto (For Love's Sake), nuova folle pellicola, tra musical e commedia, di un regista ormai di culto come Takashi Miike tratto da un classico manga degli anni '70.
Sono ben tre invece i film di Un Certain regard di oggi: il drammatico Djeca, nuova pellicola della regista bosniaca Aida Begic, Elefante Blanco, nuova collaborazione dell'argentino Pablo Trapero con il popolare Ricardo Darin e la moglie Martina Guzman; e infine il messicano Después de Lucía di Michel Franco. I primi due sono incentrati su tematiche strettamente collegate alla religione, mentre il film di Franco verte attorno ad una ragazza che si è appena trasferita in una nuova scuola, e a causa della sua straordinaria bellezza diventa oggetto di invidie e vessazioni.
In conclusione segnaliamo la proiezione della versione restaurata di Tess di Roman Polanski in presenza del regista stesso (già oggetto di un documentario ed ospite del Festival nei giorni scorsi) e di Nastassja Kinski, ed un bizzarro documentario intitolato Room 237 già passato al Sundance e ora presentato nella Quinzaine, tutto incentrato sui retroscena di Shining e le "leggende" che gravitano attorno al capolavoro di Stanley Kubrick.
Prima di chiudere vi invitiamo a guardare la quinta puntata del nostro video-diario dalla Croisette, nella quale abbiamo riassunto la giornata di ieri. Buona visione! :-)