Borat 2 divide i kazaki: il film umilia o promuove il Kazakistan?

I kazaki si dividono riguardo Borat 2 e se qualcuno crede che il film umili il Kazakistan, altri pensano che l'opera faccia comunque pubblicità gratuita alla nazione.

Borat 2, film che segna il ritorno di Sacha Baron Cohen nei panni del giornalista kazako, sta dividendo gli originari del Kazakistan tra coloro che credono che l'opera uscita su Amazon Prime Video umili il Paese e coloro che invece pensano che gli faccia pubblicità gratuita in un periodo nel quale il turismo è bloccato.

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Borat: Subsequent Moviefilm, un primo piano di Sacha Baron Cohen

Borat: Subsequent Moviefilm è disponibile solo da pochi giorni su Amazon Prime Video, eppure è bastato poco tempo per veder emergere un gran numero di polemiche nei confronti del film con Sacha Baron Cohen. I kazaki, ad esempio, si sono divisi tra coloro che accusano il film di incentivare il razzismo nei confronti del loro Paese e quelli che invece pensano che l'opera diretta da Jason Woliner sostenga il turismo kazako in un periodo in cui tutto è paralizzato a causa dell'emergenza sanitaria.

Borat - Seguito di film cinema: consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan, questo il titolo completo del film, ha fatto storcere il naso ai membri della Kazakh American Association che si è pronunciata contro il suo rilascio su Amazon Prime. Secondo loro, infatti, il film include rappresentazioni razziste di kazaki che potrebbero "incitare alla violenza contro un gruppo etnico minoritario altamente vulnerabile e sottorappresentato". Come riportato da Variety, in una lettera del 20 ottobre inviata ai dirigenti di Amazon, l'associazione ha chiesto al gigante dello streaming di annullare l'uscita di Borat 2 dopo che il film originale Borat aveva già sottoposto la comunità kazaka ad "umiliazioni basate sull'etnia".

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Borat: Subsequent Moviefilm, una scena con Sacha Baron Cohen

"Considerando il clima politico di oggi, come fa un film razzista che bullizza una nazione composta da persone di colore a rappresentare una forma di intrattenimento accettabile e capace di soddisfare i valori etici di Amazon?" di legge nella lettera. "In questo film, una persona bianca si traveste da personaggio kazako e poi si appropria culturalmente e sminuisce tutto ciò che rappresentiamo. Noi kazaki siamo una piccola nazione, ma non significa che possiamo essere bersagli del razzismo. Il signor Cohen afferma che il suo obiettivo principale sono Trump e gli americani razzisti. Se fosse così, avrebbe creato un paese falso, come ha fatto nel film 'Il dittatore'. Tuttavia, il signor Cohen ha scelto di fare il prepotente, umiliare e disumanizzare apertamente una nazione reale".

Se però la Kazakh American Association condanna Borat 2, c'è anche una parte del Kazakistan che sta finalmente abbracciando il personaggio inventato da Sacha Baron Cohen. Il New York Times riporta che il Kazakistan sta ora facendo affidamento sugli slogan ironici di Borat in una serie di nuovi annunci turistici che stanno uscendo insieme proprio in contemporanea con il rilascio di Borat 2 su Prime Video, 14 anni dopo che l'autoritario governo kazako aveva inizialmente vietato il primo film di Borat.

Kairat Sadvakassov, vicepresidente dell'ente per il turismo del Kazakistan, ha affermato che il piano originale della nazione riguardo Borat 2 era quello di "lasciarlo cadere nel dimenticatoio e non rispondere", ma che questo piano è cambiato dopo che Dennis Keen, che gestisce un'attività turistica nella grande città di Almaty, e Yermek Utemissov, che organizza le riprese di film in Kazakistan, hanno fatto sì che il turismo strizzasse l'occhiolino a Borat nelle pubblicità nazionali.

Utemissov ha aggiunto: "È una generazione più giovane. Hanno Twitter, hanno Instagram, hanno Reddit, conoscono l'inglese, conoscono i meme. Sono nel mondo dei media. Il Kazakistan è globalizzato". Sadvakassov ha quindi aggiunto: "Di questi tempi il turismo è sospeso, ed è stato bello vedere il paese menzionato dai media. Non nel modo migliore, ma è comunque bello essere là fuori".