Ben Affleck: "Netflix è una catena di montaggio"

Ben Affleck fonda la sua compagnia di produzione insieme a Matt Damon ed elenca pubblicamente i principi he lo guideranno, il tutto senza risparmiare qualche frecciata a Netflix.

Ben Affleck: 'Netflix è una catena di montaggio'

Ben Affleck non risparmia critiche a Netflix, definendola una catena di montaggio, mentre presenta la sua nuova creatura, Artists Equity, compagni di produzione fondata insieme all'inseparabile Matt Damon.

"Il nostro obiettivo è realizzare film commerciali, ma intelligenti, he vanno incontro ai gusti popolati, ma che le persone ricorderanno tra 20 anni" ha spiegato l'attore durante un Q&A al DealBook Summit del New York Times.

Probabilmente tra i primi progetti della neonata compagnia vi sarà il preannunciato biopic dedicato al creatore delle Air Jordan interpretato da Matt Damon e diretto da Ben Affleck che dovrebbe uscire nel 2023-. Il film sarà prodotto in partnership with Amazon Studios, Skydance Sports e Mandalay Pictures. Artists Equity ha anticipato l'uscita di tre progetti l'anno prossimo, con l'obiettivo di arrivare gradatamente a un minimo di cinque film l'anno.

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"Non vedo alcuna differenza tra commerciale e qualitativo. La qualità chiede tempo" ha proseguito Affleck. "Se chiedete al CEO di Netflix Reed Hastings... sono sicuro che ci sia qualche rischio in questo e sono sicuro che hanno un'ottima strategia, ma al suo posto mi sarei chiesto: 'Come faremo a fare 50 grandi film?!' Come è possibile? Semplicemente non puoi farlo. È una cosa che richiede attenzione, dedizione e lavoro e resiste al processo della catena di montaggio. Scott Stuber è davvero talentuoso e intelligente, ma è un lavoro impossibile".

"I film d'azione hanno un pubblico più ampio dei piccoli drammi, lo capisco. Alcuni generi sono più popolari e non puoi non esserne consapevole. Ma facciamone uno buono, sorprendiamo il pubblico, facciamo in modo che se ne accorga", ha aggiunto l'attore e regista.

Ben Affleck, Matt Damon e Gerry Cardinale, fondatore e socio amministratore di Redbird, hanno annunciato formalmente il lancio del loro studio all'inizio di questo mese, pianificando di collaborare con i cineasti per potenziare la visione creativa e ampliare l'accesso alla partecipazione agli utili attraverso "partnership imprenditoriali" con i cineasti. I fondatori hanno definito Artists Equity una piattaforma di monetizzazione della proprietà intellettuale ancorata a tre principi fondamentali: ampliare l'accesso alla partecipazione agli utili, alimentare la monetizzazione della proprietà intellettuale attraverso partnership con i creatori e sfruttare un approccio alla distribuzione basato sui dati.