La giuria del concorso ITALIA DOC composta da Giulia Amati, Beppe Attene, Maria Pia Fusco, Stephen Natanson, Lunetta Savino e Marino Sinibaldi assegna il premio per miglior documentario
italiano a Bad Weather di Giovanni Giommi perché il prodotto unisce una serie di caratteristiche fondamentali e fondanti per il linguaggio documentaristico:la capacità di ricognizione su mondi apparentemente estranei che però sintetizzano e rappresentano la condizione umana nella sua globalità, una regia consapevole e attenta e un'attenzione ai caratteri dei personaggi che si intrecciano lungo la storia.
La giuria assegna la menzione speciale a Italy: Love It, or Leave It di Gustav Hofer e Luca Ragazzi per la capacità di raccontare con ironia l'Italia di oggi e la sfida fondamentale per una generazione: restare, andarsene, riconoscersi o no in questo paese.
Menzione speciale Morando Morandini a Mare chiuso di Andrea Segre e Stefano Liberti, con la seguente motivazione: 'uno dei meriti di questo film non è soltanto di essere una forte denuncia del modo con cui si è effettato il respingimento degli emigranti africani verso l'Italia e l'Europa, ma di averlo fatto senza imporre delle tesi e lasciando parlare i fatti'.
Menzione speciale Casa rossa assegnata dai ragazzi del DAMS di Bologna
guidati da Paolo Angelini a: Il mundial dimenticato di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella con la seguente motivazione: un film che ci ha ingannati piacevolmente e che,utilizzando i cliché tipici del documentario, ha per una volta tanto smentito il noto adagio che vede la fantasia figlia minore della realtà.
La giuria del concorso RADIO DOC composta da Carlo Ciavoni, Federica Manzitti e Megan Williams assegna il premio per il miglior documentario radiofonico a: Antonina di Gianluca Stazzi e Giuseppe Casu con la seguente motivazione: per l'efficacia nell'uso del suono e delle voci, per la profondità e la grande resa emotiva del racconto e per la rilevanza storico/sociale del tema.
La giuria assegna la menzione speciale RADIO DOC a: L'isola che non c'è di Daria Corrosa e Alessandro Serranò, motivazione: perché è un efficace esempio di come il radio documentario e solo il radio ,possa raccontare un evento che gli altri mezzi di comunicazione riportano diversamente. Per la coralità e per l'ironia.