Beetlejuice Beetlejuice, Winona Ryder: "Giusto aspettare così tanto per il sequel"

Per l'attrice, il sequel di Tim Burton è arrivato al momento giusto, quindi è stato giusto attendere oltre 30 anni per averlo

Winona Ryder e Michael Keaton in una scena

L'attesa per un sequel di Beetlejuice è stata lunga, oltre 36 anni per l'esattezza, e in tutto questo tempo non sono stati solo i fan del film originale a sperare in un seguito.

Anche Winona Ryder lo desiderava da tempo. In una nuova intervista, l'attrice ha raccontato che in alcuni momenti aveva sperato in un sequel di Beetlejuice, ma ha ritenuto anche che i tempi di realizzazione di Beetlejuice Beetlejuice, che uscirà nelle sale la prossima settimana, siano stati decisi dal destino perché dovevano arrivare le persone giuste per metterlo in moto (in questo caso Jenna Ortega, che interpreta Astrid Deetz).

"Ci sono state molte volte in cui, sai, mi sono illusa, ma non si è mai fatto, doveva essere il destino a decidere, perché ho capito che dovevamo aspettare che Jenna nascesse e crescesse e fosse perfetta per la parte, perché si adattava davvero, completava questo puzzle", ha dichiarato Ryder. "Ed è stata un'aggiunta straordinaria, così come Justin [Theroux] e Willem [Dafoe] e Monica [Bellucci]. Insomma, ci voleva un cast da sogno".

Beetlejuice Beetlejuice Jenna Ortega
Beetlejuice Beetlejuice: una terrorizzata Jenna Ortega in primo piano

La Ryder ha anche detto che poter finalmente realizzare Beetlejuice Beetlejuice è stato per lei un sogno che si è avverato e che ha voluto essere presente in "ogni singolo momento" della produzione. Su queste pagine potete già leggere la recensione di Beetlejuice Beetlejuice.

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"Ogni momento in cui ero lì ero molto presente. Mi sono assicurata di essere presente perché è un sogno che si avvera e vuoi essere presente in ogni singolo momento". L'attrice ha quindi ricordato quanto fosse speciale il set: "E voglio dire, tra tutte le cose che ho fatto, è davvero una delle cose più speciali tornare a lavorare con queste persone che hanno significato tutto per me. Mi hanno formata come attrice ed erano molto comprensivi quando ero piccola".

Ryder ha poi espresso la sua gratitudine verso Tim Burton: "Tim è stato, sai, avevamo un legame molto speciale e lui è stato in grado di ricrearlo anche con tutto il clamore o l'attesa e sai, ci siamo sentiti ancora come se non ci fosse la presenza di uno studio, ma ci siamo sentiti come liberati, come ispirati in quel momento. Sapevo che non avrebbe usato nulla che non avrebbe funzionato".