Batgirl, Brendan Fraser condanna la cancellazione: "Ormai è più utile distruggere un film che distribuirlo"

La critica di Brendan Fraser nei confronti dell'industria del cinema, guidata dalla logica del denaro più che dalla creatività fino a scelte estreme come la cancellazione di un film già ultimato.

Leslie Girl con indosso il costume di Batgirl

Brendan Fraser non ha mezzi termini nel condannare la scelta di Warner Bros. di cancellare Batgirl, impedendo l'uscita del film quando ormai era finito.

In una nuova intervista con Associated Press, l'attore ha riflettuto sulle nuove tendenze dell'industria di Hollywood, prendendo atto che per le major oggi è più conveniente distruggere un film che distribuirlo.

"Un film intero", ha detto Fraser riferendosi a Batgirl. "C'erano quattro piani di produzione a Glasgow. Mi intrufolavo nel reparto artistico solo per divertirmi." Poi lo sguardo si fa generale e l'attore ammette: "Il prodotto viene mercificato al punto che è più conveniente bruciarlo e assicurarlo piuttosto che lanciarlo sul mercato. C'è una generazione di ragazzine che non hanno un'eroina a cui guardare pensando 'Mi assomiglia'".

Batgirl Riprese
Batgirl: la prima foto dal set del film

La cancellazione a film ormai finito: il caso Batgirl

Un altro di attore di Batgirl, Jacob Scipio, aveva descritto il contenuto della pellicola cancellata essendo uno dei pochi fortunati ad averla vista. Nel cast, a fianco della protagonista Leslie Grace, figuravano anche J.K. Simmons nei panni del Commissario Gordon, Michael Keaton in quelli di Bruce Wayne/Batman e Brendan Fraser interpretava Garfield Lynns.

Il cinecomic era basato sul personaggio dei fumetti Barbara Gordon, giovane vigilante e figlia del commissario di polizia James Gordon che conduce una doppia vita a Gotham City. Diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah, Batgirl avrebbe dovuto fare parte del DCEU, ma Warner Bros ha deciso di impedirne l'uscita cancellandolo dal catalogo.

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Il suo commento sulla scelta di Warner Bros. è piuttosto amaro. "Con tutto il rispetto, ci stiamo rovinando con le nostre mani" ha aggiunto, esprimendo preoccupazione per la crescente influenza delle scelte di marketing sulla narrazione. "Stiamo ancora cercando di districarci nella giungla dell'intelligenza artificiale e tutto il resto. Il settore ha bisogno di una sferzata di energia per riprendersi".