Quando una sopravvive al naufragio del Titanic, cinematograficamente parlando, deve essere una bazzecola trattenere il respiro per quasi dieci minuti sul fondo di una vasca. Ma Kate Winslet non è una che si fa scoraggiare dalle sfide, soprattutto se a chiederglielo è James Cameron. L'attrice inglese, infatti, per esigenze di scena di Avatar 2 ha imparato ad andare in apnea come Enzo Maiorca, arrivando anche farsi un paio di passeggiate come se niente fosse.
E' stato Jon Landau, produttore e sodale di James Cameron a raccontarlo, mentre è in Europa a promuovere Alita - Angelo della battaglia, e si è soffermato sullo stato di lavorazione dell'attesissimo Avatar 2: "Kate Winslet si è dovuta allenare ed è arrivata a trattenere il respiro per circa sette minuti. - racconta - E' stupefacente, tutta una questione di mente. Vedi Kate che va sott'acqua e si sente veramente a suo agio. Un giorno stava provando in una vasca, facevamo dei test, ci sono delle finestre. Entro e la vedo che passeggia sul fondo a sinistra e a destra, avanti e dietro, poi mi vede dalla finestra e mi fa ciao-ciao. Non ci volevo credere!". Tutte queste scene sono state girate con l'aiuto di un esperto di immersioni, Kirk Krack, il quale ha allenato e preparato gli attori in modo da poter girare queste sequenze impegnative all'interno di una piscina che ha una capienza di 500 mila galloni. In particolare, Kate Winslet interpreta Ronal, un'apneista del clan Metkayina che vive sott'acqua.
D'altronde quando si ha a che fare con James Cameron, l'acqua è sempre un elemento importante, basti pensare sia a Abyss che al pluripremiato Titanic e anche Avatar 2 non è da meno. In particolare Landau ha spiegato che il film è quasi ultimato, mancano giusto un paio di sequenze da girare dal vivo in Nuova Zelanda in primavera e poi via, in sala montaggio e post produzione per essere pronti per dicembre 2020. Anche Avatar 3 e 4 sono già in fase avanzata: la performance capture del secondo e del terzo episodio è terminata, quella del quarto è iniziata. Si cerca, in pratica, di recuperare il gap che aveva portato più volte a spostare le date di lavorazione dovute a una lunga e laboriosa fase di scrittura. "Avevamo bisogno di avere tutte le sceneggiature pronte prima di imbarcarci nella produzione. - spiega ancora Jon Landau - Dovevamo capire il tragitto dei personaggi. Non solo avevamo bisogno di capirlo noi, ma anche il nostro cast. Dovevano capire le decisioni che i personaggi prendevano nel secondo e nel terzo film, e cosa avrebbero comportato nel quarto. Se non l'avessero capito, non sarebbe stata la stessa cosa. Per questo abbiamo aspettato di finire i quattro copioni."