Angus Cloud è morto alla fine dello scorso luglio per un'overdose di sostanze stupefacenti e nelle ultime ore è emerso che durante le riprese di Euphoria, l'autore Sam Levinson aveva provato più volte ad aiutarlo portandolo in rehab.
"L'ho guardato negli occhi e ho capito che non stava bene", ha dichiarato Levinson in un'intervista concessa a People. "Mi ero già trovato in queste situazioni in cui si cerca di disintossicare qualcuno, così gli ho detto: 'Mi piace lavorare con te e abbiamo in programma una stagione fantastica, ma ho bisogno che tu sia sobrio perché devo poter contare su di te'".
L'attore si è ricoverato in un centro di riabilitazione per 30 giorni, seguito da 3 mesi di trattamento ambulatoriale. La HBO ha pagato il conto della riabilitazione, l'attore è tornato nella serie e poi è andato di nuovo in riabilitazione. Anche questo nuovo ricovero è stato reso possibile da un intervento di Levinson, che ha detto a Cloud: "Devi farti aiutare e devi farti aiutare subito".
Terminate le riprese dell'episodio, Levinson e sua moglie hanno accompagnato Cloud in terapia.
"Sentivo sempre che non voleva [rimanere sobrio] quanto lo volevamo noi per lui", ha raccontato Levinson. "È qui che diventa difficile, perché tutto il mondo può anche volerlo per te, ma lui non lo voleva. È il lato autodistruttivo della dipendenza, che supera ogni cosa, ma non si può rinunciare alle persone. Non avrei permesso a nessuno di rinunciare a lui".
Il regista ha proseguito: "Angus sarebbe dovuto morire alla fine della prima stagione, ma io gli volevo così bene. La prima cosa che ho notato di lui è che aveva quegli occhi alla Paul Newman... e nel video del suo provino diceva di chiamarsi Angus Cloud e di essere 'alto un metro e ottanta'. Mi ha steso. Era perfetto. Credo che parte del problema fosse che a volte mettevo gli attori davanti alla serie. Quindi mi sono detto: 'Ok, non posso ucciderlo, perché poi che cosa dovrebbe fare?'".
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Una volta terminate le riprese della Stagione 2 di Euphoria, Levinson e Cloud hanno parlato a lungo e il primo ha detto all'attore che non sarebbe stato ammesso sul set se non fosse stato sobrio. "No, no, sto bene. Sto bene", gli avrebbe risposto Cloud. Ma Levinson sapeva che non era così.
"Ho capito, in quel momento, che era come se non fosse interessato a stare meglio. Non aveva intenzione di fare nulla in proposito".