Dopo oltre vent'anni di tentativi, Warner Bros perde i diritti sul live-action di Akira, l'opera cult di Katsuhiro Otomo. Il progetto, a lungo legato al regista Taika Waititi, torna ora nelle mani di Kodansha, aprendo scenari inediti.
Live-Action Akira: Warner Bros perde i diritti
Da quando Akira ha fatto detonare il panorama dell'animazione con la sua visione post-apocalittica di Neo-Tokyo, Hollywood ha inseguito il sogno - o l'ossessione - di trasformarlo in carne e sangue. Ma a distanza di più di vent'anni, il progetto si è rivelato una chimera. Acquisiti i diritti nel lontano 2002, Warner Bros ha corteggiato registi, cambiato produttori, promesso grandi nomi - persino Leonardo DiCaprio in veste di produttore - senza mai riuscire a portare la moto di Kaneda sul grande schermo in versione live-action. Il nome più recente associato al progetto era quello di Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e What We Do In The Shadows, ma neanche il suo tocco eccentrico è bastato a tenere in vita l'ambiziosa trasposizione. E adesso, il colpo di scena: i diritti sono ufficialmente tornati nelle mani della casa editrice Kodansha, custode originale del manga di Katsuhiro Otomo.

La notizia, riportata da ComicBook.com, arriva dopo mesi di silenzi e mezze promesse. -"Mi aspetto di avere novità nei prossimi mesi"_, aveva detto il produttore Andrew Lazar. Ma più che un aggiornamento, è stato un epitaffio: lo storico studio americano ha lasciato scadere i diritti, chiudendo - almeno per ora - il capitolo Warner. Nessun commento ufficiale è giunto da parte loro, ma il ritorno del controllo a Kodansha cambia radicalmente lo scenario. La casa giapponese potrà ora decidere se rilanciare il progetto con altri partner o lasciarlo sedimentare ancora, in attesa di tempi più maturi. Del resto, il mondo degli adattamenti anime sta vivendo un'epoca di fervore senza precedenti: basti pensare al successo del live-action di One Piece per Netflix, che ha riacceso gli entusiasmi e sbloccato vecchie ambizioni.
Il ritorno di Akira nelle mani dei suoi creatori apre molte porte, ma solleva altrettanti interrogativi. Siamo davvero pronti per una versione live-action di una delle opere più simboliche dell'animazione mondiale? O il rischio di banalizzare la visione disturbante e visionaria di Otomo è ancora troppo alto? È forse per questo che nel 2019 fu proprio il mangaka a riportare l'attenzione sull'anime originale, annunciando a sorpresa un progetto di continuazione animata del racconto. Una promessa che, però, è rimasta sospesa nel vuoto, senza aggiornamenti né sviluppi concreti.
Il fascino di Neo-Tokyo, con le sue luci al neon e i suoi fantasmi postatomici, resta scolpito nella memoria collettiva, ma trasporlo in forma reale significa fare i conti con un'opera che non vuole farsi addomesticare.