Che la pandemia abbia favorito i servizi di streaming non è un segreto, ma ora che l'emergenza è passata, e non ci son più lockdown obbligatori, bisogna trovare il modo di catturare e tenere alta l'attenzione dello spettatore. E quale "tecnica" migliore della promessa di prolungare il suo soggiorno all'interno di mondi che ha amato tramite nuovi prodotti, ma con qualcosa di familiare?
Netflix sembra aver avuto l'idea giusta, perché, pur non essendo l'unico - guardate ad esempio Disney con tutti gli spin-off Marvel e Star Wars, o anche Prime Video che a breve ci presenterà Gen V, lo spin-off di The Boys, dopo averci già mostrato la serie animata Diabolical -, sta davvero portando a casa ottimi risultati con le sue produzioni ancillari. Basta dare un'occhiata al successo di due recentissimi spin-off, XO, Kitty e La Regina Carlotta: Una storia di Bridgerton.
A corte non ci si annoia mai
Ha debuttato il 4 maggio sulla piattaforma streaming di Los Gatos la versione più giovane della carismatica sovrana d'Inghilterra interpretata da Golda Rosheuvel in Bridgerton, ed è ancora lì, in alto, nella Top 10 delle serie più viste (al momento della scrittura di questo pezzo occupa la seconda posizione). Stiamo parlando, ovviamente, de La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, spin-off prequel della popolare serie ispirata ai libri di Julia Quinn, che ha saputo incantare critica e pubblico allo stesso modo - e forse in parte anche più - dello show di partenza, tanto che ci si chiede se mai vedremo anche un sequel del prequel (qui potete trovare la risposta di Shonda Rhimes al quesito).
La Regina Carlotta: Una Storia di Bridgerton, la recensione: Grande festa alla corte d'Inghilterra
Anche Cupido si innamora
Il 18 maggio, invece, è stato il turno di un altro spin-off tratto da un franchise di successo di Netflix: XO, Kitty, storia della più giovane di casa Covey, la famiglia che abbiamo imparato a conoscere e amare nei film di To All The Boys, anch'essi tratti da popolari romanzi, questa volta ad opera di Jenny Han. Come da titolo, a questo giro è Kitty (Anna Cathcart) - colei che aveva dato il via alle vicende che hanno portato alla storia d'amore tra Lara Jean e Peter nei film (e per questo autodefinitasi Cupido) - ad essere sotto i riflettori, assieme alla sua vita sentimentale. Con un cambio di location e tanti riferimenti alla cultura pop, anche questo show sta dominando le classifiche (al momento è terzo nella Top 10 di Netflix tra i titoli seriali più visti) e, ancor più de La Regina Carlotta, si presta alla produzione di un'ulteriore stagione (non può mica finire così... vero Netflix?).
Una formula vincente
Ma perché funzionano questi prodotti? Qual è il segreto? Proviamo a dare una risposta. Come anticipavamo poco fa, molto ha a che fare con la fidelizzazione, che è poi il concetto base degli spin-off: prendiamo un mondo, dei personaggi e uno stile con cui lo spettatore ha già familiarità, ha già avuto modo di legare, almeno in parte, e lo riproponiamo con elementi differenti.
Nel caso di Bridgerton andiamo ad approfondire il passato di alcuni dei suoi protagonisti (personaggi secondari, in verità, ma avete capito cosa si intende), e a vedere quale impatto questo abbia avuto sul presente, continuando anche in parte la narrazione della storia principale. E poi, volete mettere il fascino della corte, degli abiti sontuosi, di un (altro) cast particolarmente avvenente, e di tutti gli scandali in cui possono essere coinvolti questi personaggi? Se poi ci aggiungiamo delle storyline che riescono ad appassionare ed emozionare (a chi non si è stretto il cuore esplorando più a fondo la malattia di Re Giorgio e dell'impatto che ha avuto sulla sua relazione con Carlotta?) il gioco pare fatto.
Per quanto riguarda XO, Kitty, invece, vale molto di quanto appena detto, certo, ma la serie in questo caso è stata probabilmente aiutata anche da altri fattori, come l'aver scelto un'ambientazione che, di questi tempi, non potrebbe essere più in voga. È vero, Jenny Han ci raccontava della Corea del Sud prima ancora che in Occidente si cavalcasse appieno la Korean Wave (il primo libro della saga di To All The Boys uscì nel 2014, un anno dopo il debutto dei BTS, per intenderci), ma l'idea di trasportare Kitty e la sua storia a Seoul nel 2023 non poteva essere più vincente. Come d'altronde quella di riempire la colonna sonora di XO, Kitty di brani K-pop!
Da Berlino a Suburræterna... Passando per i Corvi?
Ma oltre al presente, anche il futuro di Netflix è pieno di spin-off: da Berlino, spin-off de La Casa di Carta dedicato al personaggio interpretato da Pedro Alonso, a Suburræterna, spin-off di Suburra dove ritroveremo Spadino, Cinaglia, Angelica e Nadia, passando forse per quello che tutti i fan di Tenebre e Ossa si auguravano fin dal giorno 1: uno spin-off interamente dedicato ai Corvi (come d'altronde fa la stessa dilogia cartacea di Sei di Corvi firmata da Leigh Bardugo).
Se quella dello spin-off è la via da seguire, insomma, solo il tempo lo potrà davvero dire. Le premesse, certo, specialmente per Netflix che è in possesso di IP piuttosto popolari, sono buone (pensate che presto arriverà altro anche dal mondo di Stranger Things, ed è difficile credere che, di qualsiasi cosa si tratti, non sarà un successo).
Ma val la pena ricordare che non tutte le ciambelle riescono col buco: ci sono stati infatti anche titoli poco apprezzati come The Witcher: Blood Origin, e tuttavia la piattaforma sembra interessata a proseguire con la produzione di altri show ambientati nello stesso mondo.
Perché una rondine non fa primavera, ma a questo mondo, chi non risica non rosica.
E voi, quali altri spin-off vorreste vedere realizzati?