Will Ferrell ci racconta il doppiaggio di Megamind

La nostra divertente intervista all'attore, che racconta l'esperienza con il doppiaggio di Megamind: dalla collaborazione con Tina Fey, al 'tuffo' nell'interpretazione del supervillain della Dreamworks.

L'America conosce Will Ferrell da più di un decennio grazie al Saturday Night Live, lo show che da sempre è fucina di talenti comici per il grande schermo. Non per nulla anche lui fa parte del Frat Pack (Ben Stiller, Luke Wilson e Owen Wilson, Vince Vaughn e anche Steve Carell e Jack Black) il gruppo che ha segnato la produzione comico/demenziale nel primo decennio del nuovo secolo.
Will Ferrell è anche noto per le sue parodie a tema sportivo e per esser stato l'attore più pagato nella storia dello show americano, con ben 350.000 dollari a puntata.
Va detto tuttavia che anche se negli ultimi anni i suoi risultati al botteghino non sono stati così brillanti come in passato - tanto che Forbes l'ha inserito nella lista dei meno "bankable" al terzo posto - e in Europa non è tra le star più popolari d'oltreoceano, Ferrell può contare su uno stuolo di irriducibili fan.
Incontrandolo dal vivo, per parlare con lui del suo ruolo di doppiator in Megamind, si ha l'impressione di un uomo con i piedi ben piantati per terra e con un'intelligenza particolarmente vivace, a dispetto degli strampalati personaggi che normalmente interpreta.

Anche se di solito interpreti personaggi positivi, questo non è il tuo primo cattivo, avevi già impersonato Mugatu in Zoolander...
Esatto! Di solito non mi danno queste parti ma è piuttosto divertente. I villain alla fine sono i personaggi migliori, più divertenti, con più spessore e poi, come avete potuto notare, hanno i costumi migliori!

Questo ruolo infatti non è il tuo solito personaggio alla Will Ferrell, il fuori di testa eccessivo e sopra le righe. Può essere considerato un nuovo punto di partenza della tua carriera?
Sì, forse non è il solito personaggio un po' sul ciglio del burrone, ma a me non piace scegliere i progetti in base a quello che ci si aspetta, voglio cose che mi piacciono. E mi piace fare cose diverse.

Com'è andata con Brad Pitt?

E chi l'ha visto? Abbiamo registrato le voci separatamente. L'unica con cui ho lavorato un po' è Tina Fey che tra l'altro ha un background comico più ampio, tra tutti i membri del cast vocale. Magari lei ha sofferto un po'... sapete la mia presenza fisica può intimidire! Guardatemi, sono così bello, così volitivo! E' difficile concentrarsi accanto a me, così vicino alla "fiamma"!

Avete improvvisato molto o il regista aveva le idee chiare sul personaggio
C'è stata improvvisazione, ma sempre all'interno di certi confini ben delimitati. Non ci si può gettare nell'oceano e sperare di toccare terra, occorre quanto meno una rotta altrimenti si rischia di andare alla annegare. Il segreto è avere abbastanza libertà, e al tempo stesso contare su una guida, perché non è che si può provare tutto quello che ti passa per la testa.

Quindi non sei annegato...
Diciamo che mi sono bagnato!

Com'è andata con Tina Fey?
Eravamo amanti. Ah, ma già lo sapevate! No scherzo, è stato divertente perché ci hanno assunti lo stesso giorno. Lei è fantastica tra l'altro scrive benissimo e spazia tranquillamente dal comico alla commedia o al drammatico.

Qual è stato l'ostacolo più grande?
Devi continuamente ascoltare ciò che hai registrato, visto che ti concentri sulla tua voce e perdi naturalezza. In realtà tutto scorre al meglio quando ti scordi cosa stai facendo e ti estranei da tutto.

Possiamo dire che hai fatto questo film per i tuoi figli?
No, sono tutti sotto i sette anni, piuttosto piccoli. Solo adesso, forse, stanno iniziando a capire che tipo di lavoro faccio. Ho cercato di spiegargli che sono nel mondo del cinema, ad esempio giro nudo per casa urlando come in Old School in modo che gli sia ben chiaro tutto.

Però hai girato Landlord, un video sketch per il tuo sito di candid camera nel quale il tuo "avversario" è un bambino...
Sì, è vero, è stato divertente. Il bambino è incredibile, riesce a fare delle espressioni pazzesche.

In tema di cose inattese ho visto che hai girato un nuovo film: Casa de mi padre. Di cosa si tratta?
Un progetto abbastanza surreale: è tutto in spagnolo, con attori latini, e io non parlo spagnolo! Praticamente ho imparato la fonetica a memoria, un po' come cantare in una lingua che non conosci. Improvvisazione zero qui!
Ci saranno i sottotioli per fortuna. Sarà un vero disastro...

Se dovesse arrivare un sequel lo faresti?

Perché no. Non ho mai fatto sequel dei miei film perché gli studios non me l'hanno permesso, non perché sia contrario. Sto sempre lì a chiedermi come mai i vari Ocean's continuano a sfornare numeri e Anchorman no.

E' evidente la ragione... non te ne rendi conto?
No, qual è?

Non sei nella Top 5 dei personaggi più sexy per People Magazine! Quelli di Ocean invece sì.
Ma dai... non ci avevo pensato, sono stato uno stupido. Ora mi ci faccio mettere subito così mi garantisco i miei sequel.

Se potessi scegliere, con chi vorresti lavorare?
Bill Murray è in cima alla mia lista. Lo considero un grande comico e un attore fantastico.

Il tuo personaggio ad un certo punto non è soddisfatto di dove si trova e non ha più stimoli, ti è mai successo?
No, sono abbastanza soddisfatto della mia carriera. Si procede per gradi, prima il Saturday Night dove prima mi scritturarono per nove puntate e poi rinnovarono il contratto, poi il cinema con piccoli ruoli comici, poi ruoli da protagonista e infine anche cose di genere diverso. Credo che bisogna sempre procedere per gradi e aspettare il prossimo passo.

Che ne pensi di questo fenomeno del 3D che prende sempre più piede?
E' impressionante sotto il profilo estetico e credo che sempre più film usciranno in questa forma.