What if…?, c’è anche una mano italiana nella resa animata dell’MCU

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Alessandro Turi, artista italiano del team Blue Spirit Studios, che ha lavorato ai primi due episodi di What if...?

Foto Alessandro Turi
Alessandro Turi, artista dello studio Blue Spirit

C'è una mano italiana nelle magie animate che abbiamo apprezzato nei primi due episodi di What if..?, la prima serie d'animazione del Marvel Cinematic Universe che ha iniziato il suo cammino su Disney+ lo scorso 11 Agosto. Si chiama Alessandro Turi, è originario della provincia di Bari ma si è trasferito in Francia durante l'infanzia, dove ha ottenuto il titolo di Modellatore in Prototipaggio nel 2007, prima di tornare in Italia e dedicarsi alla scultura tradizionale e al mondo della scenografia. Nel 2017 la scoperta dell'istituto BigRock a Trieste e la computer graphic di cui si è subito innamorato per le possibilità offerte dal 3D, acquisendo le competenze per entrare a far parte dello studio Blue Spirit e della squadra di Character Modelers della serie Marvel.

Dar vita ai personaggi Marvel

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Marvel's What If...? - una foto di scena

Si percepisce l'emozione per l'esperienza di lavoro sulla serie nelle parole di Alessandro Turi, che ha descritto così il suo incarico, il primo all'arrivo in Francia nonché bellissima sorpresa, perché "tenuto segreto durante i colloqui" : "Mi sono occupato nello specifico di modellare e fare le texture dei personaggi. Mi sono occupato di vari character. Ricevevamo tutte le reference 2D dalla Marvel e c'è stato un grande lavoro per modellare i personaggi e rimanere fedeli agli attori dell'MCU, che era la sfida più importante e più bella."

What if...? La recensione dei primi episodi: Il multiverso animato Marvel

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What if...? Star Lord in una scena del secondo episodio della serie Marvel

Una sfida sicuramente riuscita, perché l'impatto visivo della serie è ottimo e si dimostra abbastanza versatile da rimanere coerente con se stesso e adattarsi ai diversi ambiti dell'universo Marvel. "La direzione artistica è della Marvel" ci ha spiegato Tuti, aggiungendo che "lo studio per cui lavoro ha partecipato alla realizzazione di un teaser antecedente alla realizzazione della serie" e ha contribuito con il suo know how alla definizione dello stile definitivo, "un lavoro stile 2D con i pencil". Insomma si è trattato di "un gioco di squadra per arrivare al risultato che piaceva alla Marvel."

La sfida di What if...?

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Marvel's What If...? - un'immagine della serie

Siamo curiosi di quale sia stata la sfida più grande di questo lavoro, ma Alessandro Turi non può scendere nei dettagli per non fare spoiler, ma ci fa capire che si tratta di un personaggio in particolare, apparso nel secondo episodio e "bello grosso". A parte questo caso particolare, è evidente dalle sue parole che tutto il lavoro sui personaggi sia stato il nodo principale di questo lavoro, perché "c'era il doppiaggio della maggior parte degli attori reali dell'MCU a cui rendere giustizia." Tra questi condivide con noi la grande soddisfazione di aver lavorato al personaggio di Ego, interpretato da Kurt Russell. Risposte, quelle relative alle voci originali, che confermano quanto già pensavamo al riguardo: l'incredibile valore aggiunto che ha Marvel's What If...? potendo far ricorso agli interpreti originali dell'MCU, per un cast vocale che poche serie animate possono vantare. Senza trascurare l'impatto emotivo delle ultime prove di Chadwick Boseman.

What If...? e l'ultimo saluto di Chadwick Boseman

La sorpresa del multiverso

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What if...? Loki in una scena del terzo episodio della serie

Oggi ci sembra quasi scontato che si possa parlare di mondi alternativi nell'Universo Marvel, ma quando il team Blue Spirit ha iniziato la lavorazione deve essere stata una sorpresa. "I dettagli che avevamo venivano dai fumetti Marvel, che risalgono a fine anni '70, ma è stata una bella sorpresa vedere che le serie recenti andavano in questa stessa direzione, che ci fosse un legame più forte con le altre produzioni dell'MCU." La conferma di quella che è anche una nostra sensazione, ovvero che quella che inizialmente poteva sembrare come un esperimento a sé, sia invece più integrata nella continuity generale rispetto alle primissime impressioni.

Nel futuro dell'animazione

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What if...? una scena del secondo episodio della serie

Una serie come What if...? dice molto sulle potenzialità dell'animazione, sia in termini di resa visiva che di appetibilità del mezzo espressivo per un pubblico più adulto. Non è una sorpresa, per chi segue il mondo dell'animazione a 360 gradi, ma lo è in una piattaforma come Disney+ che ha una predominanza di produzioni animate con target family oriented. "Sto notando un investimento e una voglia di continuare su progetti di animazione di qualità e che non riguardino soltanto un pubblico di giovane età. Sembra si stia andando in questa direzione e What if...? può aiutare ad andare in questa direzione." Parole che ci fa piacere ascoltare e che confermano la fiducia per il futuro che abbiamo anche noi. Un futuro animato che ci sentiamo di augurarci anche in ambito Marvel, considerando i feedback positivi che la serie sta avendo.